GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Alla quindicesima edizione di questa coppa continentale per club partecipano squadre di dieci paesi del Sudamerica: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela.
La formula del torneo prevede che il detentore del titolo prenda parte alla competizione a partire dal secondo turno e che nella prima fase ci siano cinque gironi di quattro squadre, con incontri giocati tra il 5 febbraio e il 19 maggio del 1974. Nella seconda fase del torneo, che ha luogo tra il 4 settembre e il 2 ottobre, le squadre vincitrici dei gironi, più la detentrice del titolo, vanno a fare parte di due triangolari da cui sono destinate a uscire le finaliste.
Nei gironi della prima fase, troviamo la situazione seguente:
Il primo gruppo è formato da due squadre argentine e due squadre cilene: Huracán, Rosario Central, Unión Española e Colo-Colo.
Nel secondo gruppo ci sono due squadre brasiliane e due boliviane: São Paulo, Palmeiras, Deportivo Municipal e Jorge Wilstermann.
Il terzo gruppo vede la partecipazione di due club colombiani e due venezuelani: Millonarios, Atlético Nacional, Portuguesa, Valencia.
Nel quarto gruppo si registra la presenza di due formazioni ecuadoriane e due peruviane: Defensor Lima, Sporting Cristal, El Nacional, Universidad Católica.
Infine, nel quinto gruppo troviamo due club uruguayani e due club paraguaiani: Peñarol, Nacional, Cerro Porteño e Olimpia.
Da questi gironi escono vincenti Huracán, Peñarol, Millonarios, Defensor Lima e São Paulo.
Nel girone della prima fase, il São Paulo elimina i rivali del Palmeiras vincendo due a zero all’andata, con doppietta di Terto al 5′ e al 33′. Al ritorno, il São Paulo vince due a uno in casa del Palmeiras. Dopo essere andato in svantaggio per aver subito due gol di testa (Chicão al 40′ e Mauro al 71′), il Palmeiras riduce le distanze segnando su rigore, non trasformato direttamente ma grazie ad un tiro di ribattuta di Ronaldo all’83’, sulla respinta del portiere avversario. Però, alla fine, il risultato non cambia più e la partita finisce due a uno per il São Paulo.
Per ciò che riguarda la seconda fase della competizione, quella dei triangolari, nel gruppo A confluiscono l’Huracán e il Peñarol, vincitori appunto dei precedenti gironi, e l’Independiente che, in qualità di detentore del titolo, entra nel vivo del torneo a partire da quel momento.
L’Huracán squadra che una cinquantina di anni prima aveva avuto nelle proprie file il primo bomber nella storia dei Mondiali, Guillermo Stabile (passato nel novembre del 1930 al Genoa), era guidato da César Luis Menotti che proprio in quella squadra aveva iniziato la carriera da allenatore nel 1971, per poi vincere il titolo nazionale nel 1973, grazie anche a giocatori come Brindisi e Houseman. A loro, l’anno successivo, si era aggiunto Eduardo Maglioni (capace, quest’ultimo, di realizzare in una partita giocata l’anno prima una tripletta in meno di due minuti). L’Huracán di quegli anni (1973 e 1974) era dunque un club apprezzato per l’attacco ma come ebbe modo di ricordare Carrascosa (per molti anni capitano della nazionale argentina), la squadra aveva anche un’eccellente difesa formata da Buglione, Chabay, Basile e Russo.
Comunque, per tornare alla Coppa Libertadores del 1974, l’Independiente esce vittorioso da questo girone grazie a due vittorie e due pareggi: una vittoria esterna ed un pareggio interno con il Peñarol (2 a 3 e 1 a 1) e un pareggio esterno ed una vittoria interna con l’Huracán (1 a 1 e 3 a 0).
Nel gruppo B troviamo invece le vincitrici degli altri gironi: São Paulo, Millonarios e Defensor Lima.
Nel club paulista c’erano quattro nazionali, due brasiliani e due uruguagi. I nazionali brasiliani erano Valdir Pères e Mirandinha. Ma il numero uno del São Paulo ai mondiali ’74 fu il secondo di Leão in tutti gli incontri e anche l’attaccante Mirandinha fu quasi sempre riserva nelle partite coi Verde-Oro.
I nazionali uruguagi del São Paulo erano invece Pedro Rocha e Forlán. E loro, ai Mondiali del 1974, giocarono sempre da titolari con la Celeste, anche se quello non fu certo un mondiale positivo per l’Uruguay.
Completano il quadro degli elementi di spicco della formazione paulista le presenze di Terto e di Toninho Guerrero. Terto fu capocannoniere del torneo insieme al suo compagno di squadra Pedro Rocha e all’attaccante del Peñarol, Fernando Morena. Toninho Guerrero era invece arrivato al São Paulo nel 1969. Con la squadra paulista avrebbe segnato un’ottantina di gol in cinque anni, dopo averne segnato oltre trecento in campionato nelle precedenti esperienze di club, principalmente nel Santos, ma anche nella squadra del Noroeste.
Comunque, ritornando all’andamento del São Paulo in Coppa Libertadores, nel girone triangolare di semifinale, i brasiliani fanno tre punti nei primi due incontri in trasferta: pareggio per zero a zero con i Millonarios e vittoria per zero a uno con il Defensor Lima. Poi, in casa, fanno “l’en plein” a suon di gol: quattro a zero con i Millonarios e identico risultato con il Defensor Lima. In questo modo, finiscono primi del girone a sette punti e possono accedere alla finale.
A giocarsi il trofeo continentale per club del Sudamerica furono dunque Indipendiente e São Paulo. Ma per stabilire chi avrebbe portato a casa la coppa fu necessario giocare tre partite: andata, ritorno e spareggio.
La prima finale.
Per meglio cogliere il significato e il contesto del primo incontro, giocato in casa del club paulista, è necessario tornare indietro di qualche mese. Dopo il trionfo del 1970, i brasiliani avevano vissuto come una cocente delusione il fatto di essere stati relegati in quarta posizione ai recenti mondiali del 1974. L’auspicata conquista della Coppa Libertadores da parte di un club nazionale era vista quindi come occasione di grande riscatto di immagine. In effetti, secondo la “Gazeta Esportiva”, giornale stampato a San Paolo, nei giorni precedenti alla sfida con gli argentini ci fu un sostegno pubblico nei confronti del São Paulo da parte dei dirigenti e dei tifosi dei club dell’intera città: Corinthians, Palmeiras, Santos e Portuguesa.
Lo stesso giornale, all’indomani del primo incontro titolava con grande risalto: “L’Independiente non ha potuto contenere la furia del San Paolo” (NdA: la mia non è una traduzione letterale. Cerco solo di restituire al lettore il senso generale del titolo).
In effetti, nella prima finale in Brasile, allo Stadio Pacaembú, il São Paulo esce vincente dopo essere andato momentaneamente in svantaggio, per avere subito un gol da Hugo Saggioratto al ’28. La vittoria paulista è conseguita in due minuti, con gol di Pedro Rocha al 48′ e Mirandinha al 50′. E, sempre a detta della “Gazeta Esportiva”, Mirandinha e Pedro Rocha avevano dato prova di prestazioni eccellenti (naturalmente il giornale metteva in bella evidenza la foto dei gol).
La seconda finale.
In uno dei due articoli appena citati, quello della “Gazeta Esportiva” uscito alla vigilia della partita di andata, il centrocampista paulista Zé Carlos si era detto ottimista rispetto all’esito del doppio incontro con gli argentini. Purtroppo per lui, le cose andarono diversamente e l’Independiente vinse due a zero con gol di Ricardo Bochini al 35′ e Agustín Balbuena al 48′. Oltre al risultato, in vista della terza e decisiva finale, va ricordato che al 50′ nel São Paulo dovette essere sostituito Pedro Rocha per problemi fisici e che un altro elemento prezioso come Terto fu espulso all’89’ (nella stessa circostanza fu espulso anche Saggioratto per l’Independiente).
Terza Finale
A sette giorni dal primo incontro, São Paulo e Indipendiente tornavano ad affrontarsi per la terza volta. Come abbiamo appena visto, la formazione paulista scendeva in campo priva di un uomo gol come Terto e con Pedro Rocha che riportava problemi fisici. In pratica dei due capocannonieri del torneo saopaulisti uno era assente e l’altro non era in grado di esprimere pienamente il suo potenziale.
In pratica, nell’economia della partita, si riveleranno decisivi due tiri dagli undici metri. Al 27′, l’Independiente ottiene un rigore. Sul dischetto va Ricardo Pavoni. Il suo tiro è forte ma centrale. Però Waldir Peres si getta a sinistra e la palla entra in porta. Al 72′, è il turno del São Paulo di beneficiare di un penalty. Del tiro si incarica Zé Carlos. La sua esecuzione però non è efficace e per l’Independiente è sventato pericolo.
La partita finisce uno a zero a favore degli argentini e davanti i 45.000 dello stadio di Santiago del Cile, l’Independiente vince la sua terza Coppa Libertadores di seguito ed eguaglia il record dell’Estudiantes (nel computo complessivo quella era la quinta Coppa Libertadores nella storia dell’Indipendiente).
L’anno dopo il trofeo sarebbe ancora stato appannaggio degli argentini. Ma questa è un’altra storia di cui parleremo nel prosieguo di questa lunga narrazione sul calcio degli anni Settanta.
IL TABELLINO DELLA TERZA FINALE
19 OTTOBRE DEL 1974 – Estádio Nacional di Santiago del Cile.