La Penna degli Altri

1981… Il Torneo di Capodanno

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ILFOGLIO.IT (Furio Zara) – Il quotidiano diretto da Claudio Cerasa ricorda il Torneo di Capodanno del 1981, un torneo creato per tappare un “buco” e che alla fine scontenta tutti. Di seguito un estratto…

[…] Il 4 gennaio 1981 parte il Torneo di Capodanno, il più dimesso dei tornei italiani, una scombiccherata edizione […] L’innesco arriva dal Mundialito, torneo voluto dalla dittatura uruguaiana per celebrare il Cinquantenario del primo Mondiale organizzato a Montevideo […] Vince l’Uruguay, gli azzurri di Bearzot escono subito di scena. Il Mundialito – tra le polemiche – impone lo stop del campionato, ecco allora l’idea del presidente della Lega Renzo Righetti: consentire alle squadre di A una regolare attività agonistica nel periodo di sospensione della Serie A. Ci si organizza un po’ all’amatriciana. 4 gironi da 4 squadre, ma i tempi sono stretti, quindi ogni squadra gioca solo due partite e fatevele accontentare. C’è un bonus per la vittoria con più di un gol di scarto. Vinci 1-0? Ti prendi 2 punti. Vinci 3-1? I punti diventano 3 (2+1). Viene introdotta una nuova regola: le rimesse laterali potranno essere battute con i piedi […]

Il 1980/81 è anche il campionato della riapertura delle frontiere, così per il Torneo di Capodanno c’è la possibilità di tesserare un secondo straniero part-time. La Fiorentina ingaggia lo svedese Mikael Rönnberg, l’Inter lo jugoslavo Abid Kovačević, l’Udinese l’austriaco Hans Dieter Mirnegg […] E’ un torneo tappabuchi, questo appare chiaro a tutti fin dall’inizio. I club si lamentano, i calciatori vorrebbero andare in vacanza, gli italiani disertano gli stadi. Ivanoe Fraizzoli, presidente dell’Inter, dice che si tratta di “Una coppa del nonno”, il collega dell’Udinese Teofilo Sanson parla di “Fallimento totale” […]

Per il derby campano tra Napoli e Avellino ci sono meno di duemila spettatori, la media è quella […] Il torneo, sciatto e scalcagnato, procede con stanchezza […] gli organizzatori hanno fatto male i calcoli. Il Mundialito finisce, non c’è più tempo per giocare la finale. […] E così il 14 giugno al Cino e Lillo del Duca l’Ascoli batte Juventus 2-1: apre Trevisanello, pari di Tardelli, rigore della vittoria del ragionier Adelio Moro, rigorista infallibile in quegli anni in bianco e nero.

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