GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia) – Tra Uruguay e Argentina esiste una rivalità calcistica più che centenaria. Inizialmente, soprattutto nei decenni ’20 e ’30, erano gli uruguagi a spuntarla, forti di una nazionale tutta talento e classe.
Un giorno di Ottobre del 1924, in uno Stadio Iriarte e Luzuruiaga pieno di tifo e passione, i cugini della costa est si affrontarono in una amichevole che veniva immediatamente dopo la vittoria delle olimpiadi da parte dell’Uruguay. Sfida impari, penserete voi. Può darsi. Quello che successe quel 2 Ottobre, però, segnò la storia del calcio, soprattutto per quanto riguarda il racconto delle gesta tecniche entrate nella leggenda.
Nella formazione argentina giocava un certo Cesareo Onzari, ala sinistra nata a Buenos Aires ma di chiara discendenza italiana. Velocità, rapidità ed un piede preciso e ben calibrato. A lui, quel giorno, era stato assegnato il compito di calciare i tiri dalla bandierina. Su uno di quei tiri, grazie ad una traiettoria beffarda e millimetrica, il buon Cesareo riuscì a battere el buzo Mazali, portierone del Nacional ed estremo difensore tra i più forti di ogni epoca.
Un gol che diventerà olimpico, unico nel suo genere e segnato 3 mesi dopo l’approvazione ufficiale da parte della federazione internazionale. Prima di lui, ufficiosamente, si sapeva che lo stesso gol era stato in grado di siglarlo un calciatore inglese. Dopo di lui ci sarà una lunga tradizione di fenomeni dal piede fatato.
Molti saranno sudamericani, altri europei. Uno di questi sarà un italiano che portava il numero 37, dei grossi baffoni simpatici e che di cognome faceva Palanca.