GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – “Nell’autunno al Football Club Juventus aderì un pittore. Mancava un artista nel corollario dei futuri ingegneri e medici, militari e geometri, avvocati-cantastorie; di commercianti e tecnici già in carriera, di un filatore di cotone e un presidente insegnante alle scuole serali.
“Dipingi questo”.
“Dipingi quest’altro”.
“Toh, pitturati ‘sta sleppa”.
Varetti, Forlano, e Donna ne provarono all’istante la consistenza con potenti tiri, appena si presentò in piazza d’Armi.
“Meglio lui o Tamagnone?”
“Dipingi, dipingi!”.
Il pittore si slanciò verso il pallone e respinse coi pugni il bolide. Diresse uno sguardo beffardo ai tre e sgranò occhi di bragia. Ombroso, riprese ad agitarsi sulla riga della porta.
“Meglio lui”.
(Cit. Nasce un mito: Juventus!, Renato Tavella – Ebook 2015)
Nasce così l’avventura del “Pittore” alla Juventus.
Domenico Durante, nato a Murazzano in provincia di Cuneo il 17 dicembre 1879, ha già giocato con la Ginnastica Torino. Il ragazzo appartiene a quelle che sono le famiglie agiate del capoluogo piemontese di inizio ‘900 e frequenta l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Il calcio è nella sua fase pionieristica e solo gli abbienti hanno le possibilità per poterlo praticare. Tra le sue frequentazioni ci sono anche alcuni studenti che hanno fondato una squadra di calcio: il Football Club Juventus. “Durantin”, così i compagni di squadra ormai lo chiamano, diviene uno dei portieri della Juventus dal 1901 al 1909. Nel 1903 prima e nel 1904 poi, la Juventus riesce ad arrivare in finale nei campionati nazionali pur perdendo entrambe le volte con il fortissimo Genoa vincitore di sei dei primi sette campionati.
Durantin… in alto al centro con i suoi classici baffi in una formazione del 1905
Nel 1905 diventa presidente della società lo svizzero Alfred Dick, industriale del tessile, che arricchisce la compagine bianconera con alcuni innesti, quali gli svizzeri Frédéric Dick, suo figlio, Walty e Weber, gli scozzesi Diment e Helscot, e gli inglesi Squire e Goodley. Ne risulta quindi una squadra davvero forte tanto da laurearsi Campione d’Italia, per la prima volta nella sua storia, proprio ai danni del pluricampione Genoa che arriva invece secondo. “Durantin” rimane alla Juventus ancora sei anni e quella maglia gli si attacca sulla pelle, quei colori gli entrano nel cuore. Un ruolo, il portiere, che soprattutto in questo periodo è ancora da inventare, da scrivere. Una sorta di difensore aggiunto che può usare anche le mani, nulla di più. Nessuno ancora si tuffa per bloccare la palla anzi, la si respinge come fanno i difensori, con i piedi. Lui, tra il temerario e l’eccentrico, esibisce il suo pezzo forte: il grande cazzotto ad allontanare la palla. Si racconta dei suoi rapporti poco ossequiosi nei confronti degli arbitri e dei “teatrini” dopo alcune decisioni da lui contestate. La leggenda narra anche di Champagne durante l’intervallo a mo’ di attuale Sport Drink. Nel 1909 abbandona il calcio giocato.
Durante e la sua pittura
Nel 1902, all’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino, Durante espone le proprie opere. Nel 1904 vince il premio della Camera di Commercio e Arti di Firenze con il suo quadro “Poeta alla solitudine”. Anche il Re d’Italia Vittorio Emanuele III è tra coloro che acquistano alcune delle sue opere. I suoi dipinti cominciano a “vincere” premi a tutte le manifestazioni e l’esposizione alla Biennale di Venezia, tra le più prestigiose rassegne internazionali d’arte al mondo, diventa consuetudine. Nel 1921 Durante viene nominato Socio onorario dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. La sua specialità è il ritratto con riferimento all’arte del Rinascimento italiano.
Domenico Durante in una foto degli anni ’20
Domenico Durante, Sorriso 1925/Amalia 1934
Domenico Durante, Profilo, 1908,
Nella stagione 1910-1911 torna a giocare, anche se solo per una partita, con la Juventus. Poi collabora con la rivista Hurra!, una sorta di “voce” ufficiale della società bianconera, fondata nel 1915 per tenere i contatti tra il Football Club Juventus e i suoi molti soci impegnati nella Prima Guerra Mondiale. Si tratta del primo periodico dedicato ad un club sportivo. Realizza anche in questo periodo alcuni manifesti promozionali per la Juventus firmandosi proprio come “Durantin”.
Arte e calcio quindi, qualità e abilità che difficilmente viaggiano parallele. Ancor più raro è trovarle nella stessa persona. Eppure Domenico Maria Durante, portiere Campione d’Italia con la Juventus e pittore di fama riesce anche nell’impresa di coniugare pittura e calcio, arte e sport.
A quasi cinquant’anni compare in un autoritratto con la maglia della Juventus e la scritta “CAMPIONE DI CALCIO ET PITTORE” … la Juventus nel cuore e sulla pelle.
Classe ’68, appassionato di un calcio che non c’è più. Collezionista e Giornalista, emozionato e passionale. Ideatore de GliEroidelCalcio.com. Un figlio con il quale condivide le proprie passioni. Un buon vino e un sigaro, con la compagn(i)a giusta, per riempirsi il Cuore.