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1 novembre 1897… nasce la Juventus

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Il football a Torino ha nobili e antiche origini, perché agli inizi, almeno in questa città italiana, il calcio era lungi dall’essere uno sport popolare e, ancor meno, praticato dalla classe operaia. Era piuttosto una disciplina praticata dalla nobiltà, dall’alta borghesia e dalle classi medie.

E prima di entrare direttamente nel merito delle vicende che portarono alla nascita della Juventus, vale forse la pena di ricordare una figura storica fondamentale nella vita sportiva della città della Mole. Mi riferisco a Edoardo Bosio. Nel 1887, questo svizzero o, secondo altre fonti, questo italiano di origine svizzera, introdurrà il gioco del calcio nella capitale piemontese.

Edward Johan Peter Bosio era nato nel novembre del 1864 a Zuoz, località situata nel Canton dei Grigioni. Secondo la ricostruzione storica di alcuni studiosi, intorno al 1887, il giovane torinese di origini svizzere si reca in Inghilterra per motivi professionali. Di ritorno in Italia, porterà con sé un pallone di football e comincerà a coinvolgere gli appassionati di questo sport a Torino, sotto le insegne del Torino Football and Cricket Club (la rete di appassionati di calcio, a lui collegata, era soprattutto formata dai collaboratori britannici della società inglese per cui lavorava).

Negli anni successivi, grazie all’interesse e alla partecipazione di giovani appartenenti alla borghesia e alla nobiltà torinese, altre squadre di calcio inizieranno la loro attività: la Nobili Torino, nel 1889, l’Internazionale Torino, nel 1891 e il F.C. Torinese nel 1894.

E, a proposito di prime partite di calcio all’ombra della Mole Antonelliana, dobbiamo anche segnalare che il primo novembre 1897 in questa città piemontese fu organizzato un torneo. A questa competizione parteciparono l’Internazionale Torino ed il F.C. Torinese, più una serie di altre squadre della città e della regione.

Quel giorno, alcuni studenti di un liceo torinese, che avevano assistito agli incontri di quel torneo, ed erano entusiasti di iniziare a praticare quella che, ai loro occhi, era una nuova e appassionante disciplina sportiva, decisero di fondare una squadra: lo Sport Club Juventus.

Anche se, apparentemente, nelle prime riunioni organizzate in vista della fondazione di questa squadra, il nome ‘Juventus’ non aveva veramente entusiasmato i soci del club, che avevano quindi preso in considerazione anche altre opzioni: Iris Club, Società Massimo d’Azeglio (o Polisportiva Massimo d’Azeglio), Società Sportiva Augusta Taurinorum, Forza e Salute, Vigor et Robor, Società Via Fort.

Secondo altre fonti ancora, degli svizzeri avrebbero partecipato al processo di fondazione dei bianconeri torinesi. Devo dire però che, nel corso delle mie ricerche, non ho mai trovato nessuna prova che confermi questa ipotesi.

Quello che le cronache invece registrano è che il primo novembre 1897 fu il giorno in cui fu organizzato uno dei primi tornei di calcio a Torino e, nello stesso tempo, quello fu anche il giorno che vide la nascita della Juventus: difficile non vedere un nesso tra questi due eventi sportivi.

Tuttavia, è opinione di molti studiosi del calcio torinese e degli appassionati della storia di questo club, che la fondazione della Juventus non fu il risultato di una decisione immediata, presa in concomitanza di quel torneo. Essa fu piuttosto il logico risultato finale di un progetto cominciato nel 1896, quando i giovani studenti liceali, di cui abbiamo parlato, avevano preso l’abitudine di fare delle partite di calcio in una piazza della città: la cosiddetta Piazza d’Armi.

Ci sono dunque degli aspetti della storia del calcio a Torino che sono ancora aperti al dibattito e alla ricerca, e si è ancora lontani dall’aver detto la parola finale su ogni dettaglio di questa storia.

Ciò che invece appare certo è che lo Sport Club Juventus fu fondato, il primo novembre 1897, da dei liceali torinesi che avevano l’abitudine d’incontrarsi nei pressi di una panchina, in uno storico viale della città: Corso Re Umberto.

La panchina allo Juventus Museum (Foto Juventus.com)

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Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature). Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra. Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”,  Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing,  2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022. Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.” e “GliEroidelCalcio”. I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova. Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.

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