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Edmundo: “Ora sono maturo e capisco la rabbia di Bati e Rui Costa… Moggi mi voleva alla Juventus”

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CALCIOMERCATO.COM (Yuri Michele) – Nella sua intervista a Calciomercato.com, il brasiliano Edmundo parla anche del suo passato in viola, del rapporto con i suoi ex compagni e tanto altro. Di seguito alcune sue dichiarazioni:

[…] La Fiorentina di oggi non è la Fiorentina nella quale giocavo io. Oggi è tecnicamente lontana dalla Juve o dall’Inter, ma all’epoca, con me, Batistuta e Rui Costa potevamo dire la nostra e gareggiare alla pari […] Io sono arrivato in Italia all’età di 26 anni e mi sono trovato accanto due grandi campioni.

[…] Da quando sono venuto via da Firenze ho sempre avuto una “saudade” immensa: della città, dei tifosi, dello stadio pieno. Ma ho sempre dovuto convivere con il sentimento di colpa di non essere riuscito a conquistare lo scudetto. Mi sento in colpa, anche se secondo me non sono il principale responsabile dei mancati risultati, anche se so che a Firenze tutti pensano il contrario…

[…] Magari non tutti, ma una grande maggioranza; questo lo so, lo leggo, lo sento… però allo stesso tempo i fiorentini sono un popolo educato, conoscitori di calcio come pochi e forse anche per questo, ora che sono invecchiato, la nostalgia aumenta, cosi come i ricordi indelebili dei gol, delle esultanze, delle sciarpe e dei canti dei tifosi.  

[…] Comunque la sua permanenza a Firenze non è stata solo fiori… si è sempre vociferato che ci fossero incomprensioni e liti fra Lei, Batistuta e Rui Costa.
Avevo un ottimo rapporto con tutti i miei compagni, nello spogliatoio e fuori. Secondo me le voci che sono venute fuori sulle liti con Batistuta e Rui Costa hanno avuto origine dalle loro dichiarazioni sul mio ritorno in Brasile per il Carnevale. Loro non potevano certo dire che io ero nel giusto, e la critica che mi fecero all’epoca è la stessa che faccio io, uomo maturo adesso, al giocatore immaturo di allora. Bati e Rui in quella stagione ebbero l’opportunità nitida di entrare nella storia dopo aver giocato già alcuni anni nella Fiorentina. Io al posto loro forse sarei stato anche più critico, pensando con la testa di oggi.  Mi pento, mi pento davvero tanto di aver fatto quel viaggio durante il Carnevale, ma poi con loro specificamente ho sempre mantenuto un’ottima relazione fino a oggi. Quando arrivai a Firenze loro furono i primi a darmi una mano e questo lo ricordo con affetto.

Il ritorno in Brasile per una vacanza durante il Carnevale mi sembra chiaro che le pesa molto. Ne vuole parlare?
[…]  lo dico con il cuore e con la testa dell’uomo che sono adesso. Ma chi vive in Brasile e conosce la realtà sociale, si rende conto che la mia storia, di ragazzo cresciuto nei quartieri poveri, con una famiglia che faceva fatica a badare a me e ai miei fratelli, è una storia di vittoria. E il mio legame con la famiglia era dettato dalla riconoscenza verso mia madre e mio fratello che hanno creduto in me e mi hanno aiutato. Tornare durante il Carnevale voleva dire portare nella valigia i soldi guadagnati con il calcio, per poter comprare una casa, per dare quella vita felice che da bambini nemmeno sognavamo. Ho sbagliato, è stata esclusivamente colpa mia. E mi dispiace tanto, più il tempo passa e più me ne rammarico.

Ha avuto qualche offerta dall’Italia in quel periodo?
Moggi mi voleva alla Juventus, diceva che il mio calcio era straordinario che ero sprecato tornando in Brasile, ma all’epoca scelsi di rientrare, scelta che oggi sicuramente non rifarei. Sarei rimasto a Firenze, di sicuro. Con la testa di oggi sarei rimasto ancora 10 anni in Italia.

[…] La sua voce è cambiata da quando abbiamo cominciato a parlare di Firenze e della Fiorentina.
Sempre più spesso vado a vedere su youtube i gol fatti con la maglia viola e mi emoziono. Sto diventando vecchio, vorrei davvero abbracciare uno a uno tutti i tifosi di questa meravigliosa squadra chiedendo loro perdono […] Grazie Firenze, grazie Fiorentina, scusatemi ancora tifosi della Viola. Vi voglio bene.

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