LA STAMPA (Gigi Garanzini) – Il 23 marzo di quarant’anni fa è passato alla storia come la domenica in cui il calcio perse la sua innocenza. Parola grossa, innocenza, certamente approssimata per eccesso, visto che non erano mancati già negli anni della presunta purezza combine e scandali, partite truccate, penalizzazioni quando non retrocessioni a tavolino, addirittura scudetti revocati […] Alle cinque del pomeriggio di quel giorno invece furono Polizia e Guardia di Finanza a prendersi la scena: planando addirittura con le volanti sulle piste degli stadi, con stridio di gomme e di freni e le portiere che si aprivano ancora in corsa, quasi da catturare ci fossero capimafia e killer armati di tutto punto anziché gente in parastinchi e scarpe bullonate
[…] Al termine di Pescara-Lazio quattro laziali arrestati: Giordano, Manfredonia, Wilson e Cacciatori. Di Roma-Perugia i perugini Della Martira e Zecchini (Casarsa si aggiunse l’indomani). Di Milan-Torino i rossoneri Albertosi e Morini più il presidente Felice Colombo. In più Pellegrini dell’Avellino, Girardi del Genoa, Magherini del Palermo, Merlo del Lecce […] il giorno 1° marzo, un commerciante di frutta e verdura, Massimo Cruciani, aveva presentato alla Procura di Roma un esposto in cui raccontava di una serie di partite truccate con nomi, cognomi e cifre di scommesse […]
Nella rete finirono altre società e altri calciatori celebri, a cominciare da Paolino Rossi allora centravanti del Perugia che fu sospeso per due anni, e rientrò, con la maglia della Juventus, appena in tempo per firmare con i suoi gol il Mondiale di Spagna. Mentre il meccanismo messo in piedi da Cruciani e dal suo degno compare Trinca fu messo a fuoco ancora prima del processo celebrato a Milano. In estrema sintesi i due scommettevano su partite combinate con i giocatori o i loro intermediari: ma questi, cialtroni due volte, ne cambiavano poi le modalità, dunque i risultati, per lucrare quote più alte […] Quel giorno infine, per la completezza dell’informazione, il calcio la verginità la perse due volte. Sulle magliette del Perugia infatti apparve per la prima volta in assoluto alle nostre latitudini il nome di uno sponsor. Fortuna non gliene portò.