Storie di Calcio

28 aprile 2004 – L’ultima del “Divin Codino” Baggio in Nazionale

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Eleonora D’Alessandri) – Si dice spesso che essere nati da questa parte del mondo, sia una fortuna. Nel caso di Roberto Baggio invece, nascere in Italia forse è stato l’unico limite di una carriera comunque entusiasmante ma che, se fosse nato in Brasile o in Argentina, sarebbe potuta essere ancora più leggendaria e di sicuro nessuno lo avrebbe chiamato “un nove e mezzo” (Michel Platini) o “un coniglio bagnato” (l’avvocato Agnelli).[1]

Roberto Baggio, il “Divin codino”, pallone d’oro nel 1993, è uno dei più grandi talenti del nostro calcio, nonostante il grave infortunio a 18 anni e lo stop di quasi due anni che faceva pensare ad un professionista finito ma che invece, grazie ad un carattere indipendente e fuori dal coro, è tornato, ha giocato e ha vinto, incantando, stupendo con giocate uniche e geniali.

Un campione senza maglia, nonostante di maglie ne abbia indossate tante, dove “senza maglia” serve a definire un grande campione che, ovunque abbia giocato (Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia) è stato amato, al di là dei colori.

Proprio le persone che lo hanno tanto amato, lo accolgono il 28 aprile 2004 allo stadio Ferraris di Genova con un boato, al suo rientro in nazionale dopo cinque lunghi anni di assenza. Infatti, solo la testardaggine di Trapattoni gli aveva impedito di giocare l’edizione 2002, nonostante il recupero record dopo l’ennesimo infortunio.

L’occasione è quella di un’amichevole Italia – Spagna, Baggio entra in campo da solo, per ultimo, dopo tutti gli altri 10 titolari scelti da Trapattoni per la sfida. La gente impazzisce, tanti striscioni sugli spalti solo per lui e il Codino più amato d’Italia saluta e ringrazia già dal riscaldamento.

A guardare le immagini, con il senno di poi, possiamo dire che il 28 aprile 2004, più che un’amichevole tra due nazionali, è stato il “Baggio Day” … Sugli spalti si legge “Trap, grazie per l’idea, ci voleva in Corea”, oppure “Maradona + Pelè=Baggio”, o ancora “Il mondo ti ha apprezzato, l’Europa ti ha ammirato, l’Italia non ti ha mai dimenticato” e via così.

Roberto Baggio ovviamente emozionato, prima del fischio di inizio ringrazia affermando “Grazie alla federazione e Trapattoni per questa opportunità. Ci sarà grande emozione ma poi penserò a fare il mio meglio. L’affetto della gente è la cosa più importante e bella per un professionista”.[2]

Il match è divertente nonostante il tono amichevole. La Spagna è quella di Casillas, Xabi Alonso, Raul e Morientes, mentre tra i nostri azzurri troviamo Buffon, Pirlo e Christian Vieri. Proprio quest’ultimo segnerà il gol del pareggio in risposta al gol di Torres.

Il Divin Codino viene sostituito al quarantunesimo della ripresa e avrà così l’occasione di godersi un lunghissimo applauso dello stadio Ferraris, dopo aver anche sfiorato il gol di testa su una punizione tirata da Pirlo. È il miglior marcatore azzurro nella storia dei Mondiali, l’unico ad aver segnato in tre edizioni diverse (1990, 94 e 98).

Il 28 aprile 2004 è la data della sua ultima presenza in nazionale, dopo 56 presenze e 27 gol segnati. Leggenda.

[1] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-02-15/roberto-baggio-cinquant-anni-uomo-libero-084044.shtml?uuid=AEb53NW

[2] https://www.gazzetta.it/primi_piani/calcio/2004/pp_1.0.363406014.shtml

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