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Egisto Pandolfini, addio ad un calcio di un’altra epoca

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GLIEROIDELCALCIO.COM – Proprio alla vigilia della sfida di Coppa Italia tra Fiorentina e Roma, le due squadre in cui ha militato da giocatore e nelle quali ha il maggior numero di presenze, è scomparso all’età di 92 anni Egisto Pandolfini. Toscano, nato a Lastra a Signa, inizia la sua carriera nel club viola, dove ha collezionato in campionato 156 presenze e 40 gol. Pandolfini ha giocato anche per quattro stagioni alla Roma, dal 1952 al 1956 con 120 presenze e 30 gol). In carriera ha anche vestito le maglie di Empoli, Spal e Inter. In nazionale conta 21 presenze e 9 reti fra cui quella ai Mondiali in Brasile nel ’54. È stato anche storico dirigente viola.

“Aveva quasi 93 anni Egisto Pandolfini che ieri si è spento nella sua Lastra a Signe, nelle stesse strade che ancora due anni fa percorreva con la sua bicicletta. Gli amici di sempre, il contatto profondo, viscerale e schietto con una terra in cui era nato e a cui caparbiamente è rimasto legato, sino all’ultimo, nonostante una vita consumata nel calcio (prima da atleta e quindi da dirigente) fatto da sempre di ritmi scombussolati che possono far perdere la bussola. Novantatré anni, eppure per me è stata una notizia brutta quanto inaspettata, perché avevamo avuto la possibilità, assieme all’amico Paolo Castellani, d’incontrarlo meno di un mese fa ed Egisto ci era sembrato non solo ironico e affettuoso ma anche in buona forma. Se ne va un gigante della storia della Roma, uno di quegli atleti a cui spetta il privilegio di segnare con il proprio volto e la propria verve l’intero spirito di un’epoca. Non mi avventurerò in un suo ritratto tecnico, ad altri per anagrafe e sapienza tecnica spetta questo compito. Mi preme però scrivere che quando la Roma, nel 1952 lo acquistò, Pandolfini era una delle stelle di prima grandezza del nostro calcio. Un campione che della Roma si innamorò come solo le stelle sanno fare”, scrive Massimo Izzi su “Il Romanista” (Vai all’articolo originale)

“La Fiorentina ricominciò la propria attività dopo la Liberazione, Pandolfini, dopo aver giocato con il Signe contro i viola, fece parte, da subito, della squadra rimessa in piedi da Arrigo Paganelli e Ottavio Baccani, giocando in viola la prima partita il 30 ottobre 1944 contro l’Empoli. Pochi mesi dopo, il 29 luglio 1945, a Santa Croce sull’Arno, una sua doppietta fu decisiva nella vittoria della finale Fiorentina-Livorno del campionato regionale toscano.
Di quel calcio, che ricominciava in un paese distrutto dalla guerra, Egisto è stato protagonista e testimone. Una storia ben raccontata, a suo tempo, da Lorenzo Magini in Alè Fiorentina: “Su sgangherati automezzi sul cassone dei quali erano sistemate delle panchine di legno; correndo il rischio continuo dello scoppio dei pneumatici; fermandosi ogni tanto per raffreddare l’acqua dei radiatori che continuamente andava in ebollizione, si facevano chilometri e chilometri. Si partiva al mattino della domenica per raggiungere le località toscane e si ritornava la sera talvolta a notte fonda dopo la partita. Non c’erano alberghi e il pranzo non era sempre abbondante di calorie, anche se nei vari ristoranti in cui si consumavano i pasti ci si faceva in quattro per contentare nel migliore dei modi questi ragazzi che sui campi di gioco davano la dimostrazione che la vita continuava e tornava ad essere bella sia pure in tante ristrettezze. C’era un calore nuovo verso questi atleti che per quattro soldi facevano scordare le ore tragiche passate e incutevano tanta speranza e fiducia nell’avvenire”, scrive Massimo Cervelli Commissione Storia Museo Fiorentina (Vai all’articolo)

Per chi volesse salutare Egisto per l’ultima volta il funerale sarà celebrato domani, giovedì 31 gennaio, alle 11 nella chiesa di San Martino a Gangalandi.

Ciao Egisto

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