GLIEROIDELCALCIO.COM – Il 1991 avrebbe segnato la svolta decisiva negli assetti geopolitici mondiali. Lo sfaldamento definitivo dell’Unione Sovietica aveva curiosamente portato, in quell’annata, una clamorosa vittoria in Coppa Campioni della fortissima Stella Rossa di Belgrado, formazione che era andata vicinissima a bloccare sul nascere le mire europeiste del grandissimo Milan sacchiano, nel Novembre del 1988.
La finale di Bari, contro gli altrettanto forti francesi dell’Olympique Marsiglia, aveva consentito ai ragazzi di Valdica Popovic di coronare un percorso incredibile, culminato con la conquista del titolo più importante per club a livello europeo.
A Dicembre, quindi, i vari Savicevic, Jugovic, Pancev, Belodedici e Mihaijlovic erano chiamati a dimostrare il loro talento anche sul palcoscenico dell’Intercontinentale, di fronte ai cileni del Colo Colo, trionfatori in Libertadores e capaci di eliminare prima il Boca Juniors e poi i paraguaiani dell’Olimpia.
Davanti alle trombette festanti dello Stadio Nazionale di Tokyo, quell’8 Dicembre del 1991, ci fu una vittoria schiacciante e meritata. Un 3-0 che non lasciava appelli, ottenuto da una generazione di talenti forse irripetibile e, purtroppo, anche sfortunata.
Savicevic, prima di farsi espellere per un fallo di reazione, illuminerà il primo gol con un passaggio filtrante per Jugovic, abile ad inserirsi e a freddare Moron in uscita con un esterno destro tanto preciso quanto rapido. Sarà sempre il centrocampista futuro Juve a mettere a segno il raddoppio, dopo una mischia sotto porta. Il definitivo tris arriverà grazie al cinico Darko Pancev, quell’anno in stato di grazia.
Quella di 30 anni addietro sarà la prima vittoria Intercontinentale per una squadra del blocco est.