Lazio Story intervista Andrea Lenzini, nipote dello storico presidente laziale. Ecco un estratto.
[…] Come nasce la tua passione per la Lazio, è stato un qualcosa scaturito proprio dalla Presidenza di tuo nonno?
[…] “In realtà la mia fede calcistica ha una storia ancor più particolare. Probabilmente, anzi ne sono più che sicuro, sarei diventato Laziale ugualmente, perché mio papà Giovanni era tifosissimo della Lazio già da prima che il ‘Sor Umberto’ ne diventasse il Presidente. Possiamo dire che mio papà è stato il primo Laziale “originario” della famiglia Lenzini”.
[…] A proposito di Stadio Olimpico, come vivevi l’atmosfera delle partite a quei tempi?
[…] “Allo stadio l’atmosfera era sempre da brividi, sia nell’anno dello scudetto, sia prima, sia dopo. Che bei tempi quando mio nonno faceva il giro del campo con le bandiere biancazzurre che sventolavano”.
[…] Hai appena detto biancazzurre, per te quali sono i colori sociali che rappresentano maggiormente la Società Sportiva Lazio?
[…] “Bianco e Azzurro o Bianco e Celeste…chissà! Nella famiglia Lenzini si diceva biancazzurro. Ricordo che mio nonno faceva sempre riferimenti a questi due bellissimi colori. Sia nei documenti, che nel linguaggio comune. Conservo ancora le spillette del ’74, che sono proprio biancazzurre, come la bandiera della Grecia”.
Come fu vissuto il distacco della famiglia Lenzini dalla Lazio?
[…] “Ci sarebbero tante cose da dire. Ma diciamo che ci lasciammo tutto alle spalle da Laziali. Le gioie (tante), i dolori e pure i colori sociali. Direi soprattutto che Umberto Lenzini, IL PRESIDENTE, scritto tutto in maiuscolo, lasciò la LAZIO in bianco e azzurro e con il primo scudetto in bacheca”.
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(LAZIOSTORY.IT di Daniele Bonfà)