GLIEROIDELCALCIO.COM (Rocco Calandruccio) – Tutti ricordiamo la Reggina in Serie A, una squadra simpatica che per tanti anni ha rappresentato con onore e fierezza l’intera Calabria. In quel periodo il club amaranto era agli apici della sua storia, una società ben organizzata, una tifoseria tra le più calde d’Europa che ha sempre colorato di entusiasmo e passione lo stadio Granillo. Erano gli anni in cui la Reggina del presidente Foti, poteva vantare uno dei settori giovanili più floridi, riusciva sempre a fare un mercato attento e oculato, portando comunque a Reggio Calabria giocatori importanti.
I tifosi reggini ne hanno visti davvero tanti di campioni vestire la maglia amaranto, uno di questi era il fuoriclasse giapponese Shunsuke Nakamura, definito in terra nipponica ‘Il Baggio del Sol Levante’. Il fantasista giapponese, arrivò a Reggio Calabria nell’estate del 2002, con il presidente Foti che dopo aver riportato la Reggina nella massima serie, decise di fare questo bel regalo ai tifosi. Nakamura veste la maglia amaranto per tre stagioni, deliziando la tifoseria reggina con la sua classe. La tradizione dei giapponesi in Italia, è nata nella metà degli anni novanta con l’arrivo di Miura al Genoa, vero flop di quella stagione che vide poi i grifoni rossoblù retrocedere in B. Per non parlare dei vari Nanami o Yanagisawa, gli unici giapponesi ad essersi fatti valere nella nostra Serie A, sono Nakata e Nakamura, i quali sono ancora tutt’oggi le icone del calcio nipponico. Nei tre anni di Nakamura alla Reggina, chi lo ha conosciuto ne ha parlato come un ragazzo riservato e di poche parole, infatti preferiva parlare sul campo realizzando goal su punizione e confezionando assist per i propri compagni. L’operazione che portò il campione nipponico in riva allo Stretto, andò oltre l’aspetto calcistico, perché servì a dare immagine ad una terra straordinaria ammirata per la sua storia e le sue bellezze, anche nel paese asiatico.
A distanza di 15 anni da quando Shunsuke ha lasciato l’Italia, è ancora nei cuori dei reggini, venendo considerato uno dei giocatori più forti della storia della Reggina. Oggi il campione giapponese compie 42 anni, ed è ancora in attività agonistica, nonostante non sia più un ragazzino. Mai come oggi è stata l’occasione giusta, per ricordare un campione che con la sua classe ha divertito e dato il suo enorme contributo alle fortune di una Reggina che in quegli anni era una realtà ben consolidata e un riferimento per tutto il meridione.