Dai mondiali della vergogna del 1966 al secondo posto raggiunto nell’edizione del 1970 ai campionati del Mondo, passando attraverso il titolo di Campioni d’Europa conquistato nel 1968. Per i gagliardetti, dell’Italia dal 1967 al 1970, tutto resta invariato. Si utilizzano, infatti, esemplari triangolari con passanti praticamente analoghi a quelli utilizzati nel quadriennio precedente che riportavano lo stemma della FIGC ed i dettagli dell’incontro i sopra e sotto il simbolo della federazione.
Gagliardetto Italia – Portogallo 1967
Gli azzurri che sfidarono la Germania Est a Napoli il 22 novembre 1969
La curiosità di questi anni è che la Federazione diversifica la produzione dei vari gagliardetti. Oltre a quelli che erano oggetto di scambio in campo, ne venivano realizzato ulteriori che la FIGC, con ogni probabilità, donava agli azzurri. Tra questi il gagliardetto della finale della Coppa Europa attualmente esposto a Coverciano e quelli della spedizione a Messico 1970. Nel primo gagliardetto, abbastanza più piccolo rispetto all’esemplare consegnato all’URSS, viene utilizzata la denominazione “Coppa Europa” mentre nell’altro si legge, nel lato superiore, “Coppa Henry Delaunay” e nella riga sottostante le indicazione della partita. In merito agli esemplari dei mondiali messicani, i gagliardetti vennero realizzati postumi poiché su tutti compare l’intestazione completa della partita. Fatto questo non possibile per le gare successive al girone ad eliminazione come attestato dalle foto seguenti. In quelli delle gare del girone eliminatorio è invece sempre presente la dicitura “Coppa Rimet” in prima riga mentre in seconda trova posto il nominativo degli avversari.
Gagliardetto Italia – Jugoslavia (fonte Museo del Calcio Coverciano)
Il Capitano tedesco con il gagliardetto dell’Italia che ha l’intestazione “COPPA RIMET 1970”
Gagliardetti Italia esposti alla mostra “Italia 110 e lode”