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Gli 80 anni di Ernesto Pellegrini, il presidente dell’Inter dei record

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“Inter sei grandiosa! Li hai distrutti: Napoli – 9, Milan -14, Juventus -15”

La grandezza di quella Inter targata Giovanni Trapattoni, è racchiusa nel magnificente titolo che La Gazzetta dello Sport dedica ai nerazzurri il giorno dopo la conquista matematica del 13esimo Scudetto.

Il 28 Maggio 1989 arriva il campionato dei record, ottenuto dopo una serie impressionante fatta di 8 vittorie consecutive nel girone di ritorno e 58 punti su 68 disponibili: una enormità nell’era dei due punti.

Il Trap di Cusano Milanino è il condottiero mai domo, uomo capace di forgiare lo spirito di una squadra che ebbe il merito di frapporsi tra lo spettacolare Milan di Sacchi e il fantasioso Napoli di Maradona.

A formare quella compagine ci aveva pensato la lungimiranza di un presidente che sarebbe rimasto in nerazzurro per 11 anni. Ernesto Pellegrini, milanese 1940, industriale nell’ambito della ristorazione, acquista la società lombarda nel 1984 da Ivanoe Fraizzoli. Buoni piazzamenti in Serie A e semifinali di Coppa Uefa sono i traguardi raggiunti nei primi 5 anni. Nel frattempo sono passati da Milano campioni del calibro di Tardelli, Rummenigge, Passarella e Scifo. La svolta nel 1988, con l’arrivo di Lothar Matthaus e Andreas Brehme. Sarà un anno concluso con l’apoteosi di un titolo che mancava da quasi un decennio. La macchina perfetta che distruggerà ogni primato.

Pellegrini tentò l’assalto alla Coppa dei Campioni ’90 acquistando il terzo tedesco, un biondo attaccante dallo stacco di testa imperioso. Jurgen Klinsmann ci rimarrà per 3 anni, ma non riuscirà a far fare il salto di qualità.

Il presidente gentile lascerà il club nel 1995, dopo aver vinto il primo trofeo internazionale dai tempi di Moratti. La Coppa Uefa 1991 sarà il primo sigillo europeo, seguito da quella del 1994.

Auguri presidente.

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