Storie di Calcio

I 45 anni del Fenomeno Ronaldo

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

A Milano lo avevano visto arrivare da fenomeno, manco fosse un marziano giunto per salvare il futuro nerazzurro. Pochi immaginavano che potesse essere così devastante, molti ci speravano. Quello che ci sperava più di tutti era un presidentissimo passionale come pochi, erede di una dinastia che aveva già saputo portare, alla Milano nerazzurra, il più bel decennio in una storia centenaria.

Luis Nazario da Lima non era un calciatore normale: nessuno prima di lui, nessuno dopo di lui. Nessuno come lui.

Guardarlo da vicino, vedere le sue gesta in allenamento, osservarlo palla al piede in velocità, erano tutte cose che lasciavo sbalordito anche il più restio dei detrattori. Talento smisurato, dentoni simpatici e rapidità da centrometrista. Se poi ci aggiungete un possesso palla incredibilmente efficace ed una tecnica quasi alla Diego, capirete perché tutti affermano che è stato uno dei tre più grandi.

Le ginocchia come martirio, l’allegria come religione.

Come per Baggio, si dice che se fosse stato in grado di giocare con le ginocchia sane avrebbe vinto molto più di due Mondiali: sicuramente. A questo aggiungete un secondo posto in un torneo del 1998 in cui era stato devastante ed i quarti del 2006, persi contro la sua bestia nera calcistica, quella Francia di Zidane capace di esplodere a cavallo tra due millenni.

Oggi, il “vero” e primo Ronaldo (permettetemi questa libertà) compie 45 anni. Impossibile raccontarne la storia in ogni dettaglio, bellissimo ricordarne le finte, gli scatti, i gol, i dribbling.

Auguri Fenomeno.

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