GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – “Ciao Gianni… hai sentito di Paolo Rossi…?” Inizia così la nostra conversazione con Gianni Bellini, il più grande collezionista al mondo di Figurine Panini, ma non solo.
Poi l’idea, raccontare la carriera di Pablito attraverso le sue figurine… detto, fatto!
Ne nasce un mosaico di 14 figurine, che raccontano una splendida carriera … vediamola allora!
Dal 1972 al 1975 è alla Juventus, nelle giovanili, ma riesce a indossare la maglia della prima squadra in tre occasioni in Coppa Italia. Poi il prestito al Como, e l’esordio in serie A nel 1975-76, esattamente il 9 novembre 1975. Con i lariani colleziona 6 presenze e prova l’amarezza della retrocessione.
Nella stagione 1976/77 la Juventus lo cede in comproprietà al Vicenza e alla prima stagione vince la classifica dei marcatori della Serie B con 21 gol trascinando i suoi alla promozione in A.
Nella seconda stagione Paolo Rossi sigla ben 24 reti nel massimo campionato: ancora capocannoniere che trascina la neo promossa al secondo posto in classifica al termine del campionato.
Nell’estate 1978 Juventus e Vicenza non trovarono l’accordo per la risoluzione della comproprietà, si va alle buste: l’offerta più alta è quella di Farina che offre 2 miliardi e 612 milioni.
Bearzot lo convoca per i Mondiali del 1978 in Argentina: un gol all’esordio contro la Francia e poi ancora a segno contro l’Ungheria e contro l’Austria.
Nella stagione 1978/79, complice anche un infortunio, realizza 15 reti che non bastano a salvare il Vicenza da un’incredibile retrocessione in Serie B dopo il secondo posto dell’anno prima.
1978/79
Nell’estate del 1979 un netto rifiuto al passaggio al Napoli, ma poi avviene la cessione al Perugia del Presidente Franco D’Attoma. Per finanziare il costoso arrivo del calciatore il frizzante Presidente del Perugia diete vita alla prima sponsorizzazione di maglia. Una sola stagione con i grifoni, 13 gol in 28 gare di campionato, 1 rete in 4 partite di Coppa Uefa. Poi lo scandalo del Calcio Scommesse sembra mettere fine a questa favola.
La Juventus da ancora una chances al calciatore terminata la squalifica nell’Aprile del 1982, lo riporta a casa la stagione successiva e, terminata la squalifica nell’aprile 1982, scende in campo e fa in tempo a giocare le ultime tre giornate, facendo anche un gol e vincendo quindi anche il Campionato.
Anche Bearzot gli da fiducia e lo porta al Mondiale spagnolo. Qui nasce Pablito… e non serve aggiungere altro…
Nella stagione 1982/83, Pablito va in gol 7 volte in campionato, 6 in Coppa dei Campioni e 5 in Coppa Italia che la Juventus poi vincerà. Inoltre conquista il Pallone d’Oro: terzo italiano a riuscirci.
Nella stagione successiva vince lo scudetto, 13 gol in campionato, e la Coppa delle Coppe. Nella sua ultima stagione a Torino, 1984/85, conquista la Supercoppa Europea e la Coppa dei Campioni.
Un contratto biennale da 700 milioni all’anno lo porta a Milano sponda rossonera nella stagione 1985/86: due gol il bottino della stagione, ma in un Derby.
A fine campionato arriva ancora una convocazione per un Mondiale, Messico 1986. Non scenderà mai in campo.
Arriva l’ultima stagione e l’ultima figurina… siamo a Verona nella stagione 1986/87… Con gli scaligeri gioca 20 gare realizzando 4 reti. Al termine della stagione a soli trentuno anni dirà addio al calcio giocato, le ginocchia lo tormentano troppo.
Ciao Paolo… che bella storia hai scritto.
Grazie Gianni per avercela raccontata con le tue figurine.