(FANPAGE.IT di Ivan Sica)
[…] Il 17 dicembre 1963, superando Gianni Rivera di 17 punti e poi tutti gli altri fra i quali Jimmy Greaves, Denis Law, Eusebio e Karl-Heinz Schnellinger […] , il portiere sovietico Lev Jascin è stato l’unico numero 1 a vincere il premio più desiderato da tutti i calciatori mondiali, a quel tempo però dedicato solo ai calciatori europei.
[…] Una cosa “acchiappalike” però la sapeva fare: parava i rigori. Si stima che ne abbia parati 86 in tutta la sua carriera, un numero spropositato. Anche Sandro Mazzola ha dovuto soccombere alla potenza ipnotica del Ragno Nero e vedere parare il suo rigore decisivo in un’Italia-URSS agli ottavi degli Europei 1964. Quando un giornalista chiese a Mazzolino cosa si ricordava di quel momento, disse: “Mi sentii ipnotizzato. Quando presi la rincorsa vidi che si buttava a destra: potevo tirare dall’altra parte, non ci riuscii. Quel giorno il mio tiro andò dove voleva Jascin”.
[…] Nell’anno del Pallone d’Oro nel campionato sovietico Jascin subì solo 6 reti in 27 partite, anche questo dato è spaventoso. […] C’è una frase detta una volta da Dino Zoff che spiega tante cose: “Il portiere impregna di personalità tutta la squadra”. Questa riflessione è molto vera anche per Lev Jascin, il quale era in tutto e per tutto in quel determinato momento storico il calcio sovietico, quell’URSS che vinse il primo Europeo della storia, le Olimpiadi di Melbourne del 1956, arrivò in finale degli Europei anche nel 1964 e quarta ai Mondiali 1966.
[…] E poi c’è un ultimo motivo per cui Jascin ha vinto quel Pallone d’Oro, una singola partita. […] Stiamo parlando della partita del 26 ottobre 1963 fra Inghilterra e Resto del Mondo per festeggiare i cento anni della nascita della Football Association inglese. Da una parte c’erano Eusebio, Kopa, Djalma Santos, Gento e Di Stefano, dall’altra una delle migliori compagini inglesi della storia con Banks, Bobby Moore, Bobby Charlton e Jimmy Greaves. Nel primo tempo gli inglesi attaccarono come furie e Lev Jascin parò tutto, sorprendendo e facendo innamorare tutti quelli che erano a Wembley quella sera.
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