Per quattro anni Elkjaer è un simbolo dell’Hellas, che alla prima stagione vince un incredibile scudetto. Farà vivere al popolo gialloblù sconfinati momenti magici e quei tifosi inizieranno ad acclamarlo come Sindaco.
Nell’appuntamento odierno vi proponiamo un estratto relativo al gol del Sindaco contro lo Sportul Studentesc nella fredda serata di Bucarest.
Ringraziamo ancora Matteo Fontana e l’Eclettica Edizioni per averci concesso questa possibilità.
Buona lettura
Il Team de GliEroidelCalcio.com
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Ci sono 800 tifosi gialloblù arrivati a Bucarest dopo aver affrontato tutte le peripezie per varcare i confini tra l’Ovest e l’Est dell’Europa comportava all’epoca. Fanno risuonare i gradoni del Regie con cori scanditi dal battito dei piedi, mentre il pubblico romeno rumoreggia, formato perlopiù da militari e studenti. I lavoratori infatti, non possono esserci: con la crisi che strangola il Paese, mancare anche una sola ora al proprio posto condurrebbe a un’insostenibile riduzione dello stipendio. I 20.000 dell’impianto, piccolo e cadente, invitano lo Sportul a mordere con ferocia l’Hellas. Che, però, non si intimorisce mai. Quando i romeni trovano la maniera per rendersi pericolosi, ci pensa Giuliano Giuliani a porre rimedio. Domenico Volpati gioca da ineccepibile libero.
In marcatura, Silvano Fontolan è attento, mentre Thomas Berthold annulla Marcel Coras. Il Verona è un muro su cui lo Sportul rimbalza, ricadendo all’indietro. Quando l’Hellas innesca il contropiede, inoltre, fa capire che il colpo è sempre pronto, seppure le condizioni del campo, che presto si trasforma in un pantano, non consentano di rovesciare il fronte in modo immediato. Non appena ci riesce, piazza l’infilata. Lo fa con Elkjaer: “Anche quella volta – racconta Marco Pacione – si trattò di una delle nostre azioni più naturali. Scambiammo io e Preben, un uno-due che lo lanciò in profondità. Poi fece una finta, scartando con il sinistro, per dopo calciare di destro. Il pallone, rallentato dalla neve ma precisissimo, chiuse la traiettoria nell’angolo opposto della porta dello Sportul. E, a quel punto, ci rendemmo conto che i quarti erano ormai a un passo e che stavamo per vincere”.
I tentativi romeni di recuperare il risultato svaniscono contro la solidità del Verona. Di nuovo, all’occorrenza, è Giuliani a bloccare le iniziative più pericolose. Ci sarebbe pure un rigore per l’Hellas, con Pacione che viene steso in area, ma Ponnet decide di non fischiare. Poco cambia: i gialloblù sbancano Bucarest, lo Sportul Studentesc è sconfitto. La partita non è stata trasmessa in Italia, la RAI la farà vedere solamente nel pomeriggio, così a Verona la gente è rimasta incollata alle radioline per ascoltare il commento di Roberto Puliero. C’è chi lo fa nelle fabbriche, chi negli uffici, e nelle scuole il grido che accompagna il gol di Elkjaer è un inno di festa. La mattina già svanisce e all’ora di pranzo la città abbraccia con tutto l’amore che ha la squadra, a distanza di centinaia di chilometri, aspettando di salutarla al ritorno all’aeroporto di Villafranca, dove riceverà, di nuovo, un’accoglienza trionfale.
Ferdinando Chiampan, prima di imbarcarsi sul volo da Bucarest, dice: “È il Verona più forte di tutti i tempi”.