GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – Per chi ama il calcio e la sua storia, per i collezionisti più o meno “incalliti” e per i “semplici” tifosi l’attesa è finita, il 5 dicembre è arrivato. Oggi infatti avrà luogo il tanto atteso appuntamento con la prestigiosa casa d’aste Bolaffi, in modalità internet live, dove verranno battuti i tanti cimeli presenti nel ricco catalogo che, per chi ha avuto la fortuna di sfogliarlo, consente di compiere un viaggio nel passato e di poter tornare a respirare antichi profumi. Profumi che riportano alle gesta degli eroi della propria infanzia o di quella dei propri genitori che hanno tramandato ricordi ed emozioni con i loro racconti.
È la quarta edizione organizzata dalla maison torinese che ha intrapreso nel 2016 un percorso in un mercato in continua crescita. Abbiamo fatto il punto della situazione con Matteo Armandi, Responsabile del dipartimento “Sport Memorabilia” di Aste Bolaffi.
“Un appuntamento che ormai è quasi una consuetudine possiamo dire”, ci dice Matteo Armandi, “Siamo giunti alla quarta edizione a conferma di un mercato in cui vogliamo essere presenti. Un mercato, quello italiano, ancora tutto da sviluppare, ma riteniamo ci siano grandi possibilità di crescita. Chiaramente parliamo di una nicchia e questo lo sappiamo, ma l’asta dedicata ai cimeli sportivi, e in particolare di quelli legati al calcio, desta sempre molto interesse e curiosità. E questo non può che farci piacere, ci dona la forza e la spinta per proseguire”. Il tono del nostro interlocutore è palesemente quello di chi crede nel progetto e nelle sue potenzialità.
Continuiamo l’analisi del mercato e della clientela…” I clienti che si rivolgono a noi si suddividono principalmente in due macro categorie: il cliente preparato, già collezionista da molto tempo che, giustamente, in alcuni casi ci contatta anche solo per correggerci. La comunicazione in questo ambito non è semplice, noi cerchiamo di offrire sempre il massimo della chiarezza, quindi ben vengano segnalazioni e consigli. Siamo di fronte ad un cliente esperto e abituato alla trattativa diretta con il possessore della maglia o del cimelio. Nella maggior parte dei casi riscontriamo anche grande educazione nel contattarci e muoverci eventuali critiche. Nella seconda macrocategoria troviamo invece il cliente solitamente mosso dalla passione per un solo pezzo legato ad un ricordo familiare o comunque alla propria infanzia, non un collezionista comunque. Abbiamo anche un grande seguito all’estero, infatti nelle precedenti aste molti “pezzi” sono andati oltre confine. Questo ci consente di sottolineare ancora una particolarità riscontrata in questi anni: all’estero parliamo di investitori, abituati a guardare questo mercato come una delle possibilità per poter diversificare i propri investimenti. Nel nostro paese parliamo invece di collezionisti, mossi principalmente dall’amore o per i propri colori o per il campione del cuore”.
La conversazione è piacevole, allora ci dilunghiamo sul futuro di questo mercato… “Da un certo punto di vista potrei dire che è un mercato molto imprevedibile. Viviamo in un’epoca di speculazione, di forti alti e grandi bassi. Poi non posso fare a meno di constatare come sia invece un mercato in ascesa costante, al ritmo del 20% circa l’anno in termini di partecipanti. In futuro magari potremmo prevedere di aumentare i nostri appuntamenti annuali…”.
Perché bisognerebbe partecipare a questa asta? “Perché in primis stiamo parlando di oggetti o certificati o di provenienza certa, quindi questo è già di per sé una garanzia”, ci risponde Armandi, “Poi perché si possono trovare delle autentiche particolarità e rarità come la maglia della Nazionale brasiliana indossata da Pelè nel 1971, le 35 medaglie vinte dall’ex calciatore rossonero Giuseppe Sabadini, tra cui la medaglia d’oro per i vincitori della Coppa delle Coppe del 1973. Inoltre sono presenti anche le collezioni di maglie degli ex calciatori Christian Riganò, Vittorio Pusceddu e soprattutto Antonio Valentin Angelillo, tra cui la inedita maglia indossata con la rappresentativa “Milan-Inter” in occasione dell’amichevole contro il Chelsea, disputata a San Siro il 13 ottobre 1965. E se non bastasse ci sono anche la maglia della finale di Coppa dei Campioni ’83-’84, Liverpool-Roma di Gary Gillespie, la maglia della Dinamo Kiev di Oleh Blochin della finale di Coppa delle Coppe stagione ‘74-’75, la maglia della Juventus indossata da Luciano Spinosi in occasione del ritorno della finale di Coppa delle Fiere contro il Leeds Utd disputata a Leeds il 3 giugno 1971 e scambiata a fine partita con l’avversario Mick Jones“.
Qui il professionista diventa un appassionato e si lascia andare alle sue emozioni, alle sue preferenze… “C’è una maglia di cui mi sono innamorato, è quella di Ramon Diaz dell’Avellino stagione 1984-’85, una maglia proveniente dalla famiglia Angelillo, numero 9 verde in stoffa cucito… emozione pura… per me”.
Ci stiamo per congedare ma Armandi ci tiene a dire ancora qualcosa, “Volevo sottolineare anche la bellezza e l’importanza delle maglie della nostra Nazionale. In primis quella di Gaetano Scirea nei Mondiali del 1986 in Messico, ma anche quella di Gianpiero Marini indossata dal centrocampista interista nel mitico “Mundial” 1982 in Spagna e la maglia di Giampiero Boniperti col numero 8, da lui spesso indossata in nazionale. Ecco, forse se possiamo indicare ancora una differenza con l’estero questa riguarda proprio il rapporto con la rappresentativa nazionale: all’estero è molto considerata e di conseguenza anche il collezionismo relativo. In Italia invece è un po’ bistrattata, da noi vige il “tutto per il proprio club”.
Ringraziamo Matteo Armandi per la sua disponibilità ricordandovi che alle 15,00 inizierà l’asta in modalità Internet Live.