GLIEROIDELCALCIO.COM (Federico Baranello) – Avevamo dato la triste notizia della scomparsa lo scorso 17 maggio e in quel comunicato di poche parole della Fiorentina c’è tutto il lavoro svolto da Mario Mazzoni per la società Viola “…Prima calciatore poi allenatore, ha lavorato a lungo nel settore giovanile viola contribuendo a formare i talenti che avrebbero vinto lo scudetto del 1968/1969 e non solo. Nel ’75, da tecnico della prima squadra, vinse la Coppa Italia”. Martedì 2 luglio a BiblioteCaNova Isolotto in via Chiusi 4/3 a Firenze, ore 18, si terrà un incontro “nel quale verrà ricordato Mario e il suo insegnamento”, ci dice Massimo Cervelli Vice Presidente del Museo Fiorentina e tra gli organizzatori dell’evento da noi raggiunto per l’occasione.
“Un rapporto, quello tra Mario e la Fiorentina, particolare”, esordisce Cervelli, “che non sembrava dovesse mai partire pur essendo lui fiorentino di nascita. Gioca intorno Firenze con varie rappresentative senza mai decollare per poi andare ad Ascoli dove non viene confermato. Approda quindi al Bari e ne diviene la colonna portante e poi il Capitano. Risale con i galletti dalla IV serie sino alla A in cinque anni. Poi termina la carriera prima con il Prato e poi con il Poggibonsi dove comincia anche ad allenare. Nel ’65, con l’avvento di Baglini e la “linea verde”, una sorta di “Ajax ante litteram”, viene chiamato nel settore giovanile come allenatore della Juniores. Nel 1970 la nomina ad allenatore in seconda e collabora con Pesaola, Pugliese, Liedholm, Radice, Rocco e Mazzone. Dopo l’abbandono di Rocco, a fine campionato del 1975, c’è da concludere ancora la Coppa Italia e viene nominato allenatore della prima squadra conducendo la Fiorentina al successo. Siederà poi sulla panchina Viola per altre cinque partite nel 1977/78, scoprendo solo per radio di essere diventato appunto l’allenatore, altri tempi! Torna alla Fiorentina con Cecchi Gori nel 1990 sino al 2002 ricoprendo l’incarico di responsabile tecnico del settore giovanile”. E’ molto preso Cervelli nel raccontare di Mazzoni, ci ha raccontato la sua vita calcistica tutta d’un fiato, si percepisce l’ammirazione in primis per l’uomo. Fa una pausa e poi riprende… “Nel 2014 è premiato dall’affetto dei suoi tifosi che lo inseriscono nella Hall of Fame Viola”. Poi sull’incontro del 2 Luglio, “Questo incontro di martedì è una iniziativa doverosa, un omaggio a chi ha sempre creduto che si dovesse formare prima l’uomo e poi il calciatore. Una persona forse un po’ burbera e verace, ma che ha lasciato un insegnamento enorme a tanti giovani, un modello di comportamento da seguire che implica il rispetto degli avversari partendo dal rispetto per se stessi. Un modello che merita riflessione e attenzione. Cercheremo di trovare delle modalità per ricordare nel tempo il suo pensiero di educazione ai valori dello sport con i giovani. Tanti gli ospiti che interverranno: ovviamente i familiari, l’assessore allo Sport Guccione, il Presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni, l’Associazione Glorie Viola con Roberto Romoli, alcune società sportive del territorio e infine noi del Museo Fiorentina ovviamente”.