Roma: passano gli anni ma restano i certificati medici
A Roma, quando hanno sentito parlare di certificati medici, hanno subito pensato a vicende lontane nel tempo.
Facciamo un passo indietro: è il 9 novembre e al Mapei Stadium si affrontano Sassuolo e Roma. Al 65′ Mourinho decide di far entrare l’olandese ma l’ex Feyenoord non entra con l’atteggiamento giusto ed è colpevole nel gol del pareggio neroverde. L’allenatore portoghese, senza fare il nome, dice che uno della squadra l’ha tradito. I tifosi pensano subito a lui e il giocatore non viene convocato per la partita contro il Torino. Si è parlato anche di tifosi che l’hanno minacciato di morte e lui e la sua famiglia costretti ad andar via. Alla ripresa degli allenamenti, il giocatore non si presenta e giustifica il suo non andare con un certificato medico. Nelle ultime ore, il ragazzo sembrerebbe essere rientrato a Roma per parlare col suo agente e poi per attestare questo suo stato di salute con il medico del centro sportivo capitolino.
Questa situazione ha fatto tornare alla mente dei tifosi romanisti un’altra vicenda molto simile: è l’estate del 2004. Capello è appena passato alla Juventus e ci sono alcuni giocatori che vogliono seguirlo. Tra questi c’è Emerson che di rimanere nella capitale non ne vuole sapere. Anche il brasiliano non si presenta alla ripresa degli allenamenti presentando un foglio scritto dal dottore in cui attestava un esaurimento nervoso. Tutte scuse per non tornare e trasferirsi il prima possibile nella squadra bianconera.
Di seguito uno dei titoli di quell’estate:
Fonte: Archivio La Stampa, 14 luglio 2004
Roma-Juventus, Karsdorp-Emerson: tutto torna
Sono passati più di diciotto anni tra le due vicende ma è incredibile come tanti elementi tornino. Dai certificati, alla Vecchia Signora che starebbe pensando al giocatore giallorosso come alternativa sulle fasce. In questo caso, però, l’allenatore rimarrà ed è stato lui a scaricare il giocatore che poi non si è comportato bene non presentandosi a Trigoria. Come andrà a finire? Gli scenari possibili sono tanti. Di sicuro, al momento, si sta vivendo una sorta di déjà vu e c’è un’altra cosa uguale a quell’estate: il Milan è Campione d’Italia. Le posizioni delle altre, però, sono un po’ diverse.
Trent’anni di amore per il calcio e da dieci che cerco di raccontarlo in tutti i modi. Dalla carta stampata, alla web radio, dai social ai siti web. Una passione unica. Mi piace confrontarmi, dialogare, scrivere, documentarmi e ricordare diversi momenti che hanno reso magnifico questo sport.