GLIEROIDELCALCIO.COM – C’era anche quel ragazzino diciottenne sul terreno di Pasadena, in quella soleggiata giornata del 1994. Tutti sapevano che fosse un portento, non molti erano pronti a scommetterci concretamente. In questa classifica di scettici non c’erano, però, gli olandesi del PSV Eindhoven, i primi a scommettere sul giovanotto brasiliano e a portarlo in Europa.
Nel Gennaio del 1997 la platea della FIFA, riunita in quel di Lisbona, era chiamata a proclamare il miglior giocatore del mondo per la stagione 1996. Il voto di 120 tecnici si sarebbe spalmato su una lista composta da grandissimi giocatori e fenomeni stagionali. Un gruppo nutritissimo composto dai vari Sammer, Maldini, Weah, Shearer, Boban, tutti desiderosi di conquistare un premio solo secondo al Pallone d’Oro.
Quel giorno il grande assente sembrava essere proprio il liberiano, rimasto a Milano per non incorrere in problemi giudiziari dopo la disputa legale lanciata da Jeorge Costa, insieme a lui protagonista della rissa in Coppa Campioni del 20 Novembre. Un cavillo che però venne superato grazie all’intervento decisivo della FIFA e del governo lusitano, con l’attaccante arrivato in Portogallo con un volo offerto proprio dal massimo organismo calcistico mondiale.
Quella votazione fu l’inizio dell’era di uno dei più grandi calciatori che il pallone abbia mai conosciuto. Luis Nazario Da Lima trionfò grazie ai voti di 54 ct, staccando Weah con il doppio delle votazioni. Terzo fu Alan Shearer.
Tante le critiche successive a quella assegnazione, anche da parte di molte testate di prima grandezza. Ci si chiedeva, infatti, se era giusto esaltare un ventenne di prospettiva ma capace soltanto di vincere una “misera” Coppa d’Olanda. Certo, di talento e potenzialità ce n’erano, ma il talento da solo non bastava.
Insomma, per farla breve, non tutti scommettevano sull’asso verdeoro.
A distanza di qualche anno, però, saliranno tutti sul carro degli adulatori una volta ammirate le prodezze balistiche del Fenomeno, l’unico in grado di poter avvicinare il dio Maradona nella speciale classifica dei più forti di sempre.
E chissà se ci fossero state ginocchia meno scricchiolanti cosa sarebbe successo.
Per la cronaca, a George Weah andò il Fifa Fair Play per il suo impegno sociale e calcistico a favore della sua Liberia.