GLIEROIDELCALCIO.COM (Francesco Quattrone) – Il 16 luglio di 30 anni fa il percorso tra il Genoa e Tomáš Skuhravý torna sulla stessa strada. Nonostante un’offerta stratosferica arrivata dal Marsiglia il club rossoblu ha subito rimandato al mittente un secco no, grazie. Un amore che va oltre il lavoro, in un anno il centravanti ceco è entrato nei cuori dei tifosi e di tutto l’ambiente genoano. Insomma, non poteva finire così presto la sua avventura, tra una capriola e un gol c’è un legame vero: quella semplicità esterna che in campo si trasformava in qualcosa di grande per poter sognare. Ecco, Skuhravý era proprio questo, la spinta necessaria per cullare un sogno, i gol erano giusto un contorno perfetto in una cornice magica.
Alla fine, è entrato nella storia del club, cinque stagioni in Serie A con questi colori bagnate da 163 presenze e 58 gol (media 0,36 gol/partita). Soprannominato “Fisico” per la sua stazza, è stato uno dei bomber del grifone più prolifici di tutti i tempi.
Quel giorno, al raduno di Pegli, il Genoa sembrava aver vinto un trofeo: accoglienza ed entusiasmo alle stelle, invece, era arrivato il bomber dei sogni.
Ancora insieme, dunque, e le parole di Tomáš Skuhravý erano una dimostrazione di un amore che va oltre il rettangolo di gioco (La Gazzetta dello Sport del 16 luglio 1991): “Ho saputo di quell’offerta del Marsiglia, sono cose che fanno piacere. Ma, ancora di più, mi ha reso felice che il Genoa abbia risposto negativamente: vuol dire che in questa prima stagione italiana ho saputo farmi apprezzare”.
E quella sua considerazione sui tifosi, di protezione come in una famiglia: “Se ci sono loro non abbiamo paura di nessuno”