GLIEROIDELCALCIO.COM – “Nelle bizzarrie di un fischietto il dramma del Legnano. Che un arbitro possa sbagliare è ammissibile, in fondo anche lui è un uomo come tutti gli altri. Però si può sbagliare una volta, due, tre. Poi basta. Poi anche un arbitro deve interrogare la sua coscienza e dire la verità. Anche se è un arbitro importante come il signor Tassini di Verona. Concediamogli pure tutta la buona fede di questo mondo. Ma, ciò premesso, sarà lo stesso signor Tassini che dovrà trovare giustificazioni al suo operato. Forse sarà stato indisposto, forse preoccupato per affari suoi, chi lo sa. La verità vera è che per colpa sua il Legnano perderà a tavolino una partita che sul campo aveva vinto.
La morale è tutta qui […]” (Cit. La Gazzetta dello Sport, 4 febbraio 1952)
Inizia così la Gazzetta dello Sport commentando la partita Legnano – Bologna del 3 febbraio 1952.
Una partita importantissima di 70 anni fa, prima giornata del girone di ritorno della serie A. Entrambe le squadre condividono una posizione di classifica preoccupante in chiave retrocessione: il Legnano ultima in classifica con solo 8 punti e i felsinei quart’ultimi con 15 punti.
L’atmosfera pre gara è molto tesa, trattasi di uno scontro diretto per la salvezza. Ma in particolare si ricorda la partita d’andata dove l’arbitro, il sig. Bruno Tassini da Verona lo stesso che arbitrerà anche questa gara di ritorno, concesse, due calci di rigore molto discussi ai felsinei, entrambi parati dal portiere Gandolfi.
Dopo quattro minuti Gritti porta sull’0-1 gli ospiti ma dopo la mezz’ora i padroni di casa riportano la contesa in equilibrio.
Dopo l’intervallo, su un campo in pessime condizioni viste le nevicate dei giorni precedenti, i lilla attaccano in modo veemente e il gioco si fa duro.
Al quarto d’ora è lo svedese Palmer a portare in vantaggio i lilla, ma poi a poco più di dieci minuti dal termine della gara Pilmark trova la rete del pareggio.
Quando sembra che si possa andare al fischio finale con questo risultato, accade invece ciò che non ti aspetti: mancano tre minuti e “Gritti, lanciato in area, viene sgambettato alle spalle da Tubaro. Tassini accorre e indica il dischetto bianco. Però subito si ricrede e guarda verso la bandierina del corner. Poi, senza dir niente, pianta li baracca e burattini e se ne va per conto su. Tra gli spettatori è un mezzo finimondo […] Fin qui quel che io ho visto… (prosegue il racconto su La Gazzetta dello Sport nell’articolo a firma Emilio Violanti inviato allo stadio, che prosegue) Il presidente Mocchetti ha aggiunto inoltre che Tubaro, quando udì il fischio di Tassini e lo sentì poi dire “rigore” urlò: “Arbitro, se lei dà il rigore qui ci ammazzano tutti”. Al che Tassini, balbettando, replico: “Corner, corner …”.
“Tassini ha battuto il Legnano”, titolerà all’indomani La Gazzetta dello Sport.
L’arbitro rimarrà negli spogliatoi sino a tardi quando un’auto della Polizia, tra i tifosi ancora inferociti, lo scorterà lontano.
Ma non finisce qui …
Un gruppo di tifosi parte per raggiungere l’arbitro che si trova in un ristorante all’interno della Stazione Centrale di Milano. Qui viene colpito e malmenato.
Il giudice sportivo quindi, decreterà la sconfitta a tavolino del Legnano, e squalificherà il campo fino al 31 dicembre dello stesso anno.
La squalifica del campo verrà ridotta al 30 giugno ma la squadra a fine stagione retrocederà in B.
L’anno successivo conquisterà poi una nuova promozione nella massima serie.