GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – ‘Lettera da Amsterdam’ è una delle più belle canzoni per una squadra di calcio, e non solo per i tifosi sampdoriani. Frasi di rabbia e rammarico quelle scritte invece da Luca Fusi in una serata europea di ventotto anni fa: la notte dei legni e della celebre sedia di Mondonico. Ajax-Torino a reti bianche e Coppa Uefa ai Lancieri, dopo il 2-2 dell’andata. In semifinale i granata avevano eliminato il Real Madrid e nel ritorno al Delle Alpi l’ex centrocampista aveva siglato il gol del raddoppio.
Fusi era approdato a Napoli nel 1988, dopo due stagioni a Bogliasco. Da blucerchiato ha debuttato in Nazionale, sollevando una Coppa Italia – a discapito del Torino – prima dell’addio. Con il club partenopeo ha conquistato una Coppa Uefa e uno scudetto, prima di trasferirsi al Filadelfia. Nella storia granata è ricordato come il capitano – dopo l’arrivederci di Roberto Cravero – dell’ultimo trofeo, la coccarda tricolore del 1993. Trentadue anni fa arrivava invece nella ‘Superba’ Beppe Dossena, tra i protagonisti dello storico scudetto doriano. Prodotto del vivaio torinista, tornava alla casa madre nel 1981 dopo aver vestito le maglie di Pistoiese, Cesena e Bologna. È stato lui a dare il via alla rimonta in quel famoso derby della Mole.
Nel 1974 giungeva dalla sponda granata del Po Natalino Fossati, vecchio pilastro torinista. Il percorso inverso di Nello Santin, tra i protagonisti del settimo tricolore torinista. Dopo quattro annate con la casacca del Torino Luciano Zecchini si trasferiva per una stagione a Milanello, prima di un biennio alla Sampdoria.
Toro-Samp vuol dire anche Bacigalupo, considerato che Manlio – fratello maggiore di Valerio – difese i pali dell’Andrea Doria (e quelli granata), club che fondendosi con la Sampierdarenese ha dato vita al ‘Baciccia’. E Franco Sattolo, cinque stagioni blucerchiate (quattro da titolare) e poi riserva granata di Lido Vieri e Luciano Castellini.