GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – La prima cosa da segnalare d’entrata è che l’edizione della Coppa Italia 1970 fu una delle poche edizioni che non vide una vera e propria finale.
In quegli anni vigeva la formula dei gironi e fu appunto il Bologna che vincendo il 10 giugno contro il Torino, si ritrovò capolista del girone finale, aggiudicandosi quindi la Coppa Italia.
In quella edizione, i gironi preliminari furono nove, per otto posti da destinare ai quarti di finale.
Dopo uno spareggio tra Juventus e Foggia per l’ottavo posto (spareggio vinto due a uno dai bianconeri, sul neutro del Flaminio di Roma, con reti di Zigoni e Anastasi), ai quarti di finale arrivarono: Bologna, Cagliari, Fiorentina, Inter, Juventus, Torino, Roma e Varese.
Degno di nota che quell’anno il Varese, dopo avere superato il Milan nelle fasi preliminari, eliminerà anche la Fiorentina, arrivando così nel girone finale. In effetti, quell’anno il Varese era arrivato primo in classifica in serie B con una squadra che, tra gli altri, annoverava Pietro Carmignani, Riccardo Sogliano, Roberto Bettega, Duino Gorin, Fabio Bonci e Sidio Corradi (questi ultimi due, in quanto tifoso genoano, li ricordo con grande affetto: Sidio Corradi passò al Genoa pochi mesi dopo e ci militò per circa sei anni, Fabio Bonci giocò per il Grifo nella stagione 75-76, formando con Roberto Pruzzo e Bruno Conti un tridente indimenticabile).
Detto questo, e tornando alla Coppa Italia del 1970, il girone finale di quel torneo era composto da Bologna, Cagliari, Torino e lo stesso Varese.
In questo girone finale, il Bologna arrivò appunto primo, a nove punti, con un punto di vantaggio rispetto ai granata, aggiudicandosi così la Coppa Italia. Ma, la lotta tra rossoblù bolognesi e granata torinesi fu incerta fino alla fine.
Per completezza di informazione, va forse sottolineato il fatto che il Cagliari (quell’anno Campione d’Italia), per la concomitanza dei Campionati del Mondo in Messico e la convocazione in azzurro di sei dei suoi titolari, fu costretto a giocare le ultime partite di Coppa Italia con buona parte delle riserve e degli elementi delle sue giovanili.
In effetti il campionato era finito il 26 aprile e il 10 maggio era stata disputata la partita amichevole di preparazione della nazionale azzurra, vinta due a uno, contro il Portogallo a Lisbona.
Ferruccio Valcareggi non aveva ancora definito una formazione precisa, ma ovviamente aveva fatto una serie di convocazioni. Poi c’era stato il ritiro in Italia della squadra azzurra e infine la partenza per il Messico il 16 maggio. Tutto questo era coinciso con fase del girone finale della Coppa Italia, giocato dal 7 maggio al 10 giugno. Quindi, effettivamente, si può dire che il Cagliari affrontò le ultime giornate di quella edizione di coppa senza la maggior parte dei suoi elementi migliori.
Comunque, per tornare al virtuoso percorso dei bolognesi, a posteriori si possono individuare due tappe fondamentali sulla strada della loro vittoria finale. La prima tappa importante è costituita dalla vittoria contro la Juve nei quarti, con un bel gol di Marino Perani a sette minuti dalla fine della partita. La seconda tappa importante si registrò proprio a Varese, quando i bolognesi giocarono per circa un’ora in inferiorità numerica, a causa dell’espulsione di Bulgarelli per un fallo di reazione ma, grazie anche a un po’ di buona sorte (due pali presi dai padroni di casa lombardi) e a un gol di Ivan Gregori, i rossoblù, vincendo uno a zero, riuscirono a fare bottino pieno.
Ad ogni modo, a partire dalla terza giornata di quella fase finale, i torinesi si erano assestati in prima posizione. Posizione che mantennero fino alla sesta e ultima giornata del girone finale: Torino primo a otto punti e Bologna secondo a sette.
E fu proprio all’ultima giornata che si verificò un capovolgimento di fronte. Tutto questo avvenne quando, perdendo in casa del Bologna, i granata furono superati dai rossoblù bolognesi e questi ultimi si aggiudicarono così il prestigioso trofeo nazionale.
LA PARTITA DECISIVA: 10 GIUGNO 1970, BOLOGNA-TORINO 2-0
Forse, anche in virtù del fatto che essendo avanti di un punto rispetto al Bologna e al Torino bastava quindi anche un pareggio, l’allenatore dei granata, Giancarlo Cadé, impostò la partita sulla difensiva, giocando pertanto con un giovane Paolino Pulici (allora ventenne) come unica punta.
Per una buona parte dell’incontro la tattica torinista sembrò funzionare: nella prima mezz’ora ci furono infatti pochi attacchi degni di nota.
Ma al 30′, grazie ad un’azione impostata da Bulgarelli, sviluppata da Perani sulla fascia di destra e finalizzata di testa da Beppe Savoldi, il risultato si sblocca: il Bologna si porta sull’uno a zero. Una decina di minuti dopo è ancora Beppe Savoldi ad andare in gol: dopo uno scambio con Scala, il bomber rossoblù segna di sinistro con tiro dalla distanza.
Nella ripresa qualche prevedibile attacco del Torino, qualche altrettanto prevedibile contropiede del Bologna, ma il risultato resterà comunque invariato: due a zero per il Bologna e Coppa Italia ai felsinei.
IL TABELLINO:
Mercoledì 10 giugno 1970, Stadio Comunale di Bologna. Spettatori: 20.000 circa.
Bologna-Torino 2-0.
Marcatori: Giuseppe Savoldi, 30′ e 40′.
Arbitro: Giulio D’Agostini di Roma.
Bologna: Adani, Roversi, Ardizzon, Cresci, Janich, Turra, Perani, Bulgarelli, Pace, Scala, Savoldi.
Allenatore: Edmondo Fabbri.
Torino: Sattolo, Lombardo, Fossati, Depetrini, Bolchi (Pavone 55’), Agroppi, Carelli, Ferrini, Sala, Moschino, Pulici.
Allenatore: Giancarlo Cadè.