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Sarebbero arrivate le Notti Magiche, ma soltanto dopo otto anni. La speranza di viverle c’era, ma rimaneva velata dietro ad una candidatura non ancora certa.
Il 10 Marzo del 1982, in quel di Algeri, il presidente della FIFA Avelange si lasciò sfuggire i tre nomi che avevano presentano la loro disponibilità ad ospitare il Mondiale del nuovo decennio, quello ’90.
Oltre all’Italia c’erano due potenze del blocco est: la Jugoslavia e l’U.R.S.S.
A loro, qualche tempo dopo, si aggiunsero poi la Francia, la Repubblica Federale Tedesca, la Grecia e l’Inghilterra, tutte destinate ad accantonare i sogni di gloria e a lasciare la disputa finale all’Italia e all’Unione Sovietica.
In quel Marzo del 1982, che avrebbe portato al torneo spagnolo, non c’era ancora la certezza che il Mondiale successivo l’avrebbe ospitato la Colombia. Il termine per dare il definitivo assenzo era fissato per i 120 giorni successivi alla fine del Mundial iberico. Alla fine, quella rassegna, l’ospitò il Messico che possedeva ancora le strutture del bellissimo torneo del 1970.
Per quanto riguarda le Notti Magiche, quelle arrivarono in Italia grazie agli 11 voti contro i 5 degli avversari.
Fu un Mondiale bellissimo, ricordato per l’atmosfera, per la qualità, per la visibilità e anche per lo spreco.