GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)
Il 10 Marzo del 1982 iniziava la carriera nel calcio dirigenziale (a livello nazionale) di Antonio Matarrese. Il presidente del Bari dei baresi diventava infatti il settimo Presidente di Lega dopo la riforma calcistica.
L’elezione di Matarrese, che avrebbe segnato l’ascesa nel gota del pallone nostrano da parte dell’allora 42enne pugliese, non nacque sotto i migliori auspici. Tutte le voci e le preferenze portavano verso Artemio Franchi, personaggio di spicco ben visto dalle società di A e B, inizialmente poco propense a votare un “semi sconosciuto” con non tanta esperienza a livello nazionale.
Quel giorno, dopo il rifiuto gentile di Franchi, arrivarono 26 voti per Matarrese, il giusto numero per raggiungere il quorum utile per l’elezione. I retroscena, però, raccontarono di una ipotesi commissariamento spinta da qualche importante squadra di A, ipotesi svanita poi con la scelta di un uomo nuovo, lontano dai nomi appoggiati e caldeggiati dalla federazione.
Le società, nel votare Matarrese, volevano dimostrare una loro indipendenza dal punto di vista gestionale.
All’interno di questa disputa assunse rilevanza la posizione dei tifosi del Bari, timorosi di perdere il loro condottiero. Matarrese, dal canto suo, confermò la sua ferma intenzione di rimanere alla guida della squadra della sua città, magari facendosi affiancare da qualche collaboratore che gli mandasse aiuti per il suo lavoro in Lega.