GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – Evidentemente era destino che in riva al Golfo Napoli-Juventus fosse sentita più delle altre partite. Vi era infatti la Vecchia Signora a ‘Citta nuova’ quando il 6 dicembre 1959 si disputò la prima partita nel nuovo stadio di Fuorigrotta.
Costruito durante il boom economico ed edilizio che contraddistingue questo periodo della recente storia italiana, viene realizzato interamente in cemento armato su progetto dell’ingegnere Luigi Corradi e dell’architetto Carlo Cocchia. La prima pietra viene posata il 27 aprile 1952 in presenza dell’allora premier Alcide De Gasperi. I lavori terminano nel 1959 e quando l’impianto viene consegnato al comune di Napoli è in grado di ospitare 87.500 spettatori: lo stadio più capiente d’Italia fino ai Mondiali del 1990, quando la sua capacità viene ridotta per lavori di ristrutturazione, ammodernamento e copertura. Inizialmente è chiamato ‘Stadio del Sole’, ma il vescovo di Pozzuoli chiede ed ottiene di ribattezzarlo ‘Stadio San Paolo’ in omaggio al santo venuto da Tarso che, giunto dal mare, avrebbe toccato terra proprio nella zona flegrea. I lavori realizzati per Italia ’90 hanno appesantito la struttura originale con una copertura in lega metallica e l’aggiunta di un terzo anello ben presto chiuso agli spettatori per motivi di stabilità. In realtà il principale motivo è legato alla struttura metallica che lo sostiene, poggiata sul suolo e ogni qualvolta le migliaia di persone che lo occupavano, saltavano o si muovevano all’unisono, si propagavano sul terreno vere e proprie onde sismiche che danneggiavano i palazzi nei dintorni dello stadio. Negli ultimi anni la capienza del San Paolo è stata di fatto ridimensionata a circa sessantamila spettatori, rendendolo l’attuale terzo impianto in Italia dopo il Meazza di Milano e l’Olimpico di Roma.
Napoli-Juventus del 6 dicembre 1959 si conclude con la vittoria del ‘Ciuccio’ per 2-1 con reti di Vitali, Vinicio e (per i bianconeri) Cervato.
Vedi il servizio dell’Istituto Luce sulla gara…
Una curiosa descrizione da parte di Vittorio Pozzo sulle pagine di Stampa Sera del 7 dicembre 1959 relative proprio a quel giorno: “… L’organizzazione è stata, diremo così, travolta dalla massa della folla che si pigiava all’interno ed all’esterno del recinto. Fin nei corridoi e nei punti di passaggio, signore che si erano accomodate tranquillamente nei posti dei giornalisti, un baillame senza fine, ed una confusione enorme lungo le vie di accesso e di sfollamento dello stadio”.