GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – Se nella storia viola Fiorentina-Genoa significa il primo gol in Serie A di Gabriel Batistuta (l’8 settembre 1991), in quella rossoblù equivale all’incipit realizzativo con la maglia del Grifone di Tomas Skuhravy l’11 novembre di trent’anni fa. Acquistato dal ‘Vecchio Balordo’ -soprannome coniato da Gianni Brera- dopo il Mondiale ’90, nel quale aveva realizzato cinque reti (le prime due proprio a Firenze).
Guardandolo in tv, Osvaldo Bagnoli aveva capito subito: uno piccolo e tecnico già lo aveva (Carlos Aguilera), gli mancava un armadio da mettergli a fianco. Colpo di testa e forza fisica, ovviamente, ma anche movimenti, coraggio e un’insospettabile agilità. Quindici reti nel primo campionato con la casacca rossoblù, quello del miglior piazzamento del Grifone nel dopoguerra (quarto posto). Con il club ligure realizzerà l’ultimo gol in un match valido per la permanenza nella massima serie in quello spareggio contro il Padova… a Firenze. Lui, nato il 7 settembre. Come il Genoa. E l’11 novembre 1990 anche Roberto Muzzi siglava il primo centro in A (Roma-Cesena 4-1).