Storie di Calcio
12 maggio 1976: il Bayern Monaco vince la sua terza Coppa dei Campioni
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2 anni agoon
La terza Coppa dei Campioni del Bayern Monaco
Nel ricostruire questo importante evento sportivo, partiamo da tre fonti francofone: “L’Équipe”, “Francetvinfo” e “France Football”, rivista sportiva che, tra le altre cose, è promotrice del Pallone d’Oro. Ma, nel corso della narrazione, dopo queste fonti francesi, con spirito bipartisan passeremo alla consultazione del sito ufficiale del Bayern.
In base al calendario pubblicato da “L’Équipe”, possiamo constatare che alla competizione, iniziata con le partite di andata il 17 settembre 1975 (prime partite di ritorno il 1⁰ ottobre), partecipano 32 squadre: AS La Jeunesse d’Esch, IA Akranes, Bayern di Monaco, Benfica, Bohemians, Borussia Mönchengladbach, CSKA Sofia, Derby County, Dinamo Bucarest, Dinamo Kiev, Fenerbahçe, Glasgow Rangers, Floriana, Hajduk Spalato, Juventus, KB Copenhagen, Kups, Linfield, Magdeburgo, Malmö, Olympiakos, Omonia, PSV Eindhoven, Ruch Chorzow, Real Madrid, RWD Molenbeek, Saint-Etienne, Slovan Bratislava, Ujpest, Viking, Wacker Innsbruck. Zurich.
Le sedici squadre rimaste…
Le sedici squadre che rimangono dopo il primo turno sono: IA Akranes, Bayern di Monaco, Benfica, Borussia Mönchengladbach, Derby County, Dinamo Kiev, Glasgow Rangers, Hajduk Spalato, Juventus, Malmö, PSV Eindhoven, Ruch Chorzow, Real Madrid, RWD Molenbeek, Saint-Etienne, Ujpest.
Gli eliminati “eccellenti” del secondo turno, giocato tra il 22 ottobre (partite di andata) e il 5 novembre (incontri di ritorno), sono la Juventus e il Glasgow Rangers. I bianconeri torinesi pareggiano in casa, due a due all’andata contro il Borussia Mönchengladbach, e perdono due a zero al ritorno in trasferta. Il Glasgow Rangers è eliminato dal Saint-Etienne, in virtù di una sconfitta interna per due a uno e una sconfitta in trasferta per due a zero.
Nella partita della Juventus a Torino, giocata davanti a circa 70.000 spettatori, le formazioni erano state le seguenti.
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Tardelli, Furino, Morini, Scirea, Causio, Gori, Anastasi, Capello, Bettega. Allenatore: Carlo Parola.
BORUSSIA MONCHENGLADBACH: Kleff, Vogts, Wittkamp, Schäffer, Bonhof, Danner, Simonsen, Wimmer, Jensen, Stielike, Heynckes. Allenatore: Udo Lattek.
I bianconeri erano andati in vantaggio al 35′, con gol di Sergio Gori che aveva concluso da distanza ravvicinata un’azione iniziata da Gaetano Scirea. Anche il secondo gol, di Bettega al 62′, era nato a conclusione di uno spunto offensivo di Gaetano Scirea. Poi, al 70′, Danner aveva accorciato le distanze a conclusione di un’azione in area bianconera fatta di respinte e di batti e ribatti.
A quel punto, nella speranza di ristabilire le distanze, la Juventus aveva fatto entrare Damiani e Altafini. Ma, all’88’, era stata l’ala danese del club tedesco, cioè Allan Simonsen, a segnare il gol del pareggio.
Al ritorno, le squadre erano più o meno le stesse. A parte due eccezioni nella formazione di partenza dei torinesi, dove si registravano le presenze di Spinosi e di Cuccureddu e le assenze di Causio e di Capello.
La squadra tedesca invece schierava gli stessi undici del turno di andata e, al Rheinstadion di Düsselforf, i padroni di casa si imponevano con due gol di scarto: una prima rete di Heynckes, con un bel colpo di tacco al 26′, su assist di Danner, seguita dal raddoppio di Simonsen che concludeva a rete una triangolazione in area bianconera.
Fatto questo doveroso riferimento all’eliminazione del club italiano, possiamo passare ad analizzare il percorso delle due finaliste.
Dopo avere eliminato il Copenhagen nei sedicesimi, il Saint-Etienne, come già ricordato, al secondo turno (ottavi di finale) elimina gli scozzesi del Rangers Glasgow, con vittoria in casa e in trasferta. Allo Stadio Geoffrey-Guichard, i padroni di casa si impongono con un bel gol di Revelli, al 28,’ con tiro al volo su assist di Rocheteau e raddoppio, a 25 secondi dalla fine, con Bathenay.
Poi, due a uno all’Ibrox Park, con gol francesi di Rocheteau, che gioca col numero sette ma segna in posizione da ala sinistra e raddoppio di Revelli, che conclude un’azione di contropiede di Rocheteau iniziata nell’area francese. Il match termina con la rete della bandiera di McDonald, verso il finale.
Al terzo turno (quarti di finale), i francesi passano di misura eliminando i sovietici della Dinamo Kiev: sconfitta esterna per due a zero e vittoria casalinga per tre a zero. A Kiev gli ucraini vanno in vantaggio verso il 20′, quando Konkov segna con un tiro al volo dal limite, su una respinta del numero uno francese. Poi, nella ripresa, al 53′, Blochin raddoppia su calcio di punizione. Al ritorno, però, la musica cambia, anche se nei primi 45 minuti, pur attaccando costantemente, il Saint-Etienne non riesce ad andare in gol.
Nella ripresa, verso il 20′, Blochin ha addirittura l’occasione di andare in gol, con una splendida azione personale in cui dribbla quattro o cinque avversari “stéphanois”. Alla fine, però, c’è un recupero di un difensore francese: Christian Lopez e, sull’immediato contrattacco francese, il Saint-Etienne si porta in vantaggio grazie a un gol di Hervé Revelli.
In seguito, al 73′, c’è il raddoppio dei verdi, su bel calcio di punizione tirato da Capitan Larqué e, infine, nei supplementari, Rocheteau segna il gol del tre a zero, a conclusione di una splendida azione di Patrick Revelli.
Poi, in semifinale i transalpini eliminano gli olandesi del PSV Eindhoven, anche in questo caso con un gol di scarto: vittoria in casa per uno a zero e pareggio esterno a reti inviolate. Il gol che permette ai verdi di andare avanti, nella competizione, è dunque quello del match casalingo ed è ancora Jean-Michel Larqué a risultare il marcatore, sempre grazie ad un suo calcio di punizione. Alla fine di questo ciclo di incontri, i francesi si garantiscono quindi l’accesso in finale.
Quanto agli altri finalisti, i bavaresi si presentano all’Hampden Park dopo avere eliminato i lussemburghesi della Jeunesse d’Esch (5 a 0 all’andata e 3 a 1 al ritorno), gli svedesi del Malmö (sconfitta esterna per 1 a 0 e vittoria casalinga per 2 a 0), i portoghesi del Benfica (pareggio esterno a reti inviolate e vittoria a Monaco per 5 a1) e gli spagnoli del Real Madrid in cui giocano i tedeschi Günter Netzer e Paul Breitner (pareggio allo Santiago Bernabéu per 1 a 1 con finale incandescente e vittoria in Baviera per 2 a 0, grazie a una doppietta di Müller).
Grazie ad un gol di Tommy Andersson, gli svedesi del Malmö furono dunque gli unici capaci di battere il Bayern di Monaco anche se, di quella competizione, degne di nota sono le vittorie dei tedeschi contro il Benfica e il Real Madrid, soprattutto per il lignaggio degli sconfitti.
Fatte queste premesse, possiamo passare alla ricostruzione della finale.
Il primo tempo.
Al 2′, Dürnberger scende sulla fascia di destra e nessun francese riesce a fermarlo. Il centrocampista tedesco serve Gerd Müller sul limite dell’area francese e il bomber del Bayern va in gol con un diagonale. Ma la sua rete è annullata per fuorigioco. Al 4′, un’altra discesa sulla destra porta alla conquista di un corner per i tedeschi ma, sulla sua battuta, sono i francesi a impossessarsi del pallone e a ripartire in contropiede.
Al 6′, un tiro di Santini finisce di poco a lato. Un minuto dopo è invece un tiro di Roth, su calcio di punizione, che finisce a lato della porta di Ćurković. Al 9′, sugli sviluppi di un lancio dalla sinistra di Hervé Revell, il Saint-Etienne conquista il suo primo corner, ma i francesi non sfruttano al meglio il tiro dalla bandierina. Al 12′, un bel lancio di Müller pesca Kapellmann in area francese, il tedesco viene fermato un brutalmente ma l’arbitro non rileva alcun fallo.
La partita è abbastanza equilibrata, con continui capovolgimenti di fronte. Al 13, Sarramagna crossa dalla sinistra verso l’altro lato dell’area tedesca. Lì, c’è Patrick Revelli che colpisce di testa ma non riesce a centrare la porta di Maier. Un minuto dopo è Patrick Revelli che crossa da sinistra in area tedesca e costringe Horsmann alla deviazione sul fondo: secondo angolo per i francesi.
Sulla bandierina va Sarramagna, cross sul secondo palo, colpo di testa di Janvion e palla sul fondo. Al 17′, un attacco sulla destra di Hoeness costringe Janvion alla deviazione in calcio d’angolo. Lo batte lo stesso Hoeness ma Bathenay libera in rovesciata acrobatica. La partita ha buoni ritmi ma non ci sono grandi emozioni: nella prima mezz’ora di gioco i due portieri non sono chiamati a grandi interventi.
Al 27′, sugli sviluppi di un calcio di punizione, il Saint-Etienne ottiene il terzo corner. Lo batte Sarramagna ma il pallone finisce direttamente nelle mani di Maier. Due minuti dopo, su un tiro di Kapellmann deviato da Lopez, è il Bayern a battere il terzo corner. Al tiro va lo stesso Kapellmann che cerca di crossare a Müller. Ma la difesa francese è attenta.
Al 33′, grandissima occasione per il Saint-Etienne: Bathenay riceve sulla trequarti da Sarramagna, avanza in un corridoio centrale e poi fa partire un tiro potente che supera Maier ma termina sulla traversa, sulla respinta è Hervé Revelli che arriva prima di tutti è colpisce di testa ma il numero uno tedesco riesce a bloccare. Sul successivo contrattacco tedesco Hoeness si rende pericoloso con un tiro dal limite.
È, questa, in cui le occasioni e le emozioni si susseguono rapidamente: al 36′, Ćurković è chiamato al doppio intervento su un tiro Schwarzenbeck e il numero uno del Saint-Etienne riesce a salvarsi sulla linea di porta. Al 39′, il Saint-Etienne colpisce un secondo legno, anche in questo caso con Maier battuto: Sarramagna crossa da sinistra e pesca Santini nell’area piccola che colpisce di testa.
Ma, la palla è respinta dalla traversa. Gli ultimi minuti scorrono tranquilli. Il primo tempo termina dopo essere entrato nel vivo della lotta a partire dalla mezz’ora. I tifosi del Saint-Etienne, largamente maggioritari tra il pubblico, salutano l’uscita dei loro beniamini e lasciano trasparire, con i loro cori, una fiduciosa speranza nel buon esito della partita.
Il secondo tempo.
La ripresa inizia con il Saint-Etienne all’attacco e, dopo un solo minuto, Piazza si presenta davanti alla porta di Meier. Ma la sua conclusione non è molto efficace. Il Bayern risponde un minuto dopo con un tiro di Dürnberger che finisce alto sulla traversa. L’inizio della ripresa si gioca su ritmi alti: al 3′, Patrick Revelli scende sulla sua destra, fa un bellissimo cross al centro dell’area tedesca.
Lì c’è Sarramagna che dà una bella incornata. Ma la palla esce fuori di poco. Al 5′, la situazione si ripete ancora con Patrick Revelli che scende sulla sua destra e crossa in area tedesca. Questa volta però la palla arriva sul secondo palo e la difesa tedesca devia sul fondo: il Saint-Etienne batte il suo quarto corner. È Larqué che va sulla bandierina. Il suo tiro è deviato in fallo laterale dai tedeschi e, sugli sviluppi del fallo laterale è ancora Patrick Revelli a inquadrare la porta del Bayern, ma Sepp Maier fa buona guardia.
Al 10′, un’incursione in area francese di Hoeness costringe alla deviazione in corner di Lopez: quarto calcio d’angolo per il Bayern. Lo batte lo stesso Hoeness. Ma la palla finisce ai francesi e, in contrattacco, la coppia dei fratelli Revelli avrebbe una buona occasione da gol ma la difesa tedesca interviene puntuale. Siamo ormai al 12′ e si conferma la legge del “gol mancato, gol subìto”.
Piazza commette fallo su Müller poco fuori dalla propria area. Siamo a poco più di una ventina di metri dalla porta francese. Beckenbauer passa a Roth che fa partire un tiro potente e angolato. Il pallone si infila vicino al palo alla destra di Ćurković. I verdi accusano il colpo e, pur continuando a cercare di attaccare, non si fanno pericolosi. Anche il Bayern cerca di portare qualche attacco, ma fondamentalmente cerca di gestire il vantaggio. Fino al 20′, non si registra nulla degno di nota.
Al 21′, c’è un tiro da una ventina di metri di Franz Beckenbauer che comunque non centra la porta. Al 25′, su suggerimento di Kapellmann, una pericolosa incursione di Müller in area francese costringe Ćurković all’intervento in uscita sul bomber tedesco. In quella circostanza, entrambi i giocatori risentono dello scontro. Dopo una breve interruzione, entrambi sono in grado di riprendere il gioco. Bel gesto di Müller che, pur zoppicante, va a sincerarsi delle condizioni di Ćurković e lo rincuora.
Poco dopo, grazie ad un attacco di Hoeness, il Bayern ottiene il quinto corner. Ma, sulla battuta, Larqué prima e Sarramagna poi, si impossessano del pallone e sventano il pericolo. Sugli sviluppi del contropiede francese, Patrick Revelli va al tiro. Siamo al 28′ e Sepp Maier para agevolmente. 32′, Müller serve Hoeness sulla sua destra e da questo attacco nasce il sesto calcio d’angolo per i tedeschi. Ma, come nel caso del corner precedente, la difesa francese riesce a intervenire. Al 33′, una pericolosa incursione di Hoeness sulla fascia di destra, costringe Ćurković ad uscire fuori dall’area. Il portiere del Saint-Etienne lo fa tempestivamente e riesce ad allontanare il pallone. Passa qualche minuto, Rummenigge tira da fuori area. Ma il suo tiro non impensierire il numero uno dei verdi.
Al 35′, intervento provvidenziale di Ćurković. Hoeness entra in area e fa partire un tiro rasoterra da distanza ravvicinata. Il numero uno del Saint-Etienne riesce a deviare sul fondo toccando di piede. È il settimo calcio d’angolo per i tedeschi (quarto corner nella ripresa) ma non porta a nessun pericolo per la porta francese perché Ćurković cattura il pallone in uscita alta all’interno dell’area piccola.
Al 37′, Sarramagna è sostituito da Rocheteau, uno dei migliori elementi del Saint-Etienne, uomo gol della s che evidentemente aveva avuto problemi fisici. E proprio Rocheteau, grazie a un dribbling in area avversaria e un tiro verso la porta di Maier, ottiene il quinto corner per i francesi. Ma il calcio d’angolo è battuto male e la palla finisce ai bavaresi. Negli ultimi cinque minuti non ci sono grandi emozioni.
Da registrare un ultimo corner a favore del Bayern, battuto piuttosto male e un ultimo attacco francese. Poi, il secondo tempo finisce senza che i portieri abbiano dovuto fare grandi interventi.
Il match termina dunque uno a zero a favore deo Bayern. Il Saint-Etienne ha giocato da pari a pari contro la squadra del Kaiser. Negli ultimi quindici minuti del primo tempo e nei primi dieci della ripresa gli è stato forse superiore, cogliendo due legni ed avendo altre occasioni da gol. Ma, alla fine, l’esperienza dei bavaresi ha prevalso.
Resta comunque il ricordo di una squadra -parlo del club francese- dal gioco gradevole e dagli elementi brillanti. Una squadra sicuramente ricordata ed apprezzata in Francia ma anche dagli appassionati del calcio anni Settanta di molti altri paesi.
IL TABELLINO
Glasgow, Hampden Park, 12 maggio 1976, ore 21.15. Spettatori: 55.000 circa.
Bayern Monaco-Saint-Étienne 1-0
Marcatori: 57’, Franz Roth.
Corner: Bayern di Monaco 7 – Saint-Etienne 5 (primo tempo 3-3).
Arbitro: Károly Palotai (Ungheria).
BAYERN DI MONACO: Sepp Maier, Johnny Hansen, Hans-Georg Schwarzenbeck, Franz Beckenbauer, Udo Horsmann, Bernd Dürnberger, Franz Roth, Jupp Kapellmann, Karl-Heinz Rummenigge, Gerd Müller, Uli Hoeneß.
Allenatore: Dettmar Cramer.
SAINT-ETIENNE: Ivan Ćurković, Pierre Repellini, Oswaldo Piazza, Christian Lopez, Gérard Janvion, Dominique Bathenay, Jacques Santini, Jean-Michel Larqué, Patrick Revelli, Hervé Revelli, Christian Sarramagna. Sostituzioni: 82′, Dominique Rocheteau Christian Sarramagna.
Allenatore: Robert Herbin.
GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati)
Laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Genova. Specializzazione in Scienze dell’Informazione e della Comunicazione Sociale e Interculturale. Studi Post-Laurea, nel 2004 e nel 2005, presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università di Ginevra, nell’ambito del DEA (Diplôme d’Etudes Approfondies) e, nel 2017, al St Clare’s College di Oxford (Teacher of English Language and Literature). Vive in Svizzera dal 2004, dove lavora per il Dipartimento dell’Istruzione Pubblica del Cantone di Ginevra. Pubblicazioni: “Nella Tana del Nemico”, inserito nella raccolta dal titolo, “Sotto il Segno del Grifone”, Fratelli Frilli Editori, 2004. “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Nuova Editrice Genovese, 2017. “Gli Svizzeri Pionieri del Football Italiano”, Urbone Publishing, 2019. “Rivoluzione Inglese. Paradigma della Modernità”, Mimesis Edizioni, 2020. Seconda edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova” Urbone Publishing, 2020. Coautore di “Imbarco Immediato. Didattica della Lingua Italiana”, Fanalex Publishing, Ginevra, 2021. “Dieci Racconti di una Lucertola del Porto di Genova”, Urbone Publishing, 2021. “Il Calcio Anni ’70. Primo Volume 1969-1974”, Urbone Publishing, 2022. «Les Suisses Pionniers du Football Italien», Mimésis Éditions France, 2022. Terza edizione de “I Racconti del Grifo. Quando Parlare del Genoa è come Parlare di Genova”, Urbone Publishing, 2022. Ha scritto anche numerosi articoli, di carattere sportivo, storico o culturale, pubblicati su differenti blog, siti, riviste e giornali. Collabora con “Pianetagenoa1893.” e “GliEroidelCalcio”. I suoi libri fanno parte delle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi, della Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, dell’Università di Friburgo, della Società Dante Alighieri di Basilea, della Biblioteca dello Sport di Ginevra e della Civica Biblioteca Berio di Genova. Prossima uscita editoriale: Massimo Prati, «Il Calcio Anni ‘70. Secondo volume, 1975-1977», Urbone Publishing.
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