ILPOSTICIPO.IT – 120 anni di calcio italiano. Più di una vita. Una storia che è costellata di exploit straordinari e momenti tragici, sia dal punto di vista umano, sia sportivo. L’alba, con la nascita della FIGC (che all’epoca si chiama FIF), è nel 1898, ma la Nazionale italiana nasce solo nel 1910. Si parla di calcio pioneristico. Il commissario tecnico? Non esiste. Non essendoci ancora allenatori qualificati, i migliori erano scelti da chi aveva, per forza di cose, un occhio neutrale. Gli arbitri. Il 13 gennaio 1910 Luigi Bosisio fonda la nazionale che esordisce con una vittoria, il 15 maggio contro la Francia. La maglia è bianca. Sarà azzurra, colore dei Savoia, solo dopo qualche anno. L’attività si interrompe quasi subito: dopo le Olimpiadi del 1912, in cui abbiamo anche il CT, Vittorio Pozzo, il primo conflitto bellico segna pesantemente l’Europa.
I primi anni fra le due guerre non regalano grandi soddisfazioni. L’apprendistato è particolarmente duro, alcune scuole calcistiche sono nettamente superiori come quelle danubiane. Sono anni di sconfitte, anche pesanti, contro Austria. Ungheria e Cescoslovacchia. Nel 1928, però, ai giochi Olimpici, arriva la prima soddisfazione. Medaglia di bronzo ad Amsterdam. Sta nascendo la nazionale che dominerà nei prossimi anni.