GLIEROIDELCALCIO.CO.M (Andrea Gioia)
“Roma, addio sorpassi!”
Anno particolare quel 1982, forse l’ultimo di una Fiorentina davvero competitiva e vicinissima ad uno scudetto meritato e sfuggito alla fine. Quello scudetto bisognava azzannarlo, dopo averlo pregustato nell’antipasto del girone d’andata.
Al banchetto di un campionato che anticipava il Mundial spagnolo, privo di grosse aspettative azzurre, le pretendenti più accreditate erano i Viola, l’onnipresente Juventus trapattoniana e la nascente stella del firmamento nazionale, quella Roma di Liedholm che iniziava a gettare le basi per un triennio unico e irripetibile.
Il 13 Gennaio di quell’anno, nel recupero dell’ 11esima giornata, Falcao e compagni erano chiamati a giocare sul difficile campo del Catanzaro, formazione ostica e organizzata, costruita sull’ossatura di quella 1980/81 che era stata capace di stupire l’intera Seria A con una stagione firmata dal sinistro magico di piedino Palanca.
Pubblico delle grandi occasioni nell’impianto calabrese, con un incasso record sfuggito soltanto per via di circa duemila tifosi entrati dalla parte della struttura in legno, sostituzione di quella in cemento spazzata via dal vento inaspettato del 13 Dicembre 1981.
Il Catanzaro di mister Bruno Pace iniziò l’incontro con il piglio della grande squadra. Pressing asfissiante e attacco continuo direzione Tancredi.
Il giovane Mauro la mente, Edi Bivi il terminale, l’uomo in grado di portare l’apoteosi per i 27.000 presenti. Dopo uno scambio con Borghi, partito da un fallo laterale, l’attaccante friulano (miglior marcatore di quell’anno con 12 reti in campionato) riuscì a beffare la difesa giallorossa grazie ad un guizzo pieno d’astuzia e tecnica. Finta di corpo in area e sinistro di prima intenzione verso il palo più lontano.
La Roma dello stratega svedese, dopo una fioca reazione capace di produrre solo una bella rovesciata di Pruzzo, fuori di poco, riuscì a raggiungere il difficile pareggio grazie al primo gol in A di un giovane Sebino Nela, colpevolmente lasciato solo su un calcio di punizione dalla trequarti.
A nulla varranno le proteste dei calabresi per due rigori dubbi e non assegnati.
Il Catanzaro, quel giorno di 40 anni fa, sfiorò la vittoria contro una delle squadre più forti del campionato. I giallorossi, dal canto loro, persero l’occasione di agganciare la capolista Fiorentina e rischiarono anche di perdere l’aereo di ritorno a causa di un ingorgo fuori dallo stadio.