GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)
“Cómo le pegó Adriano”
Un torneo estivo di un certo prestigio. La versione spagnola del nostro Trofeo Berlusconi, con la sola differenza che si gioca in onore del presidentissimo Bernabeu.
Il primo si tenne nel lontano 1979, a soltanto un anno dalla scomparsa di colui che rese grandi le merengues; quella prima edizione la vinse il Bayern Monaco del decennio dorato, sconfiggendo l’altra grande protagonista dei ’70, l’Ajax.
Tralasciando le due vittorie milaniste targate Sacchi e giunte a cavallo tra gli ’80 e i ’90, bisogna sottolineare l’edizione del 2001, se non altro perché fu quella che fece scoprire al mondo un ragazzino incredibilmente talentoso, dotato di un sinistro come pochi e di una potenza che non si vedeva dai tempi di Riva.
E’ il 14 Agosto del 2001 quando l’Inter di Hector Cuper viene invitata a giocarsi il Trofeo Santiago Bernabeu contro i galacticos. Una sfida non troppo impari, guardando le rose delle due squadre. I nerazzurri possono contare su campionissimi del calibro di Seedorf e Vieri, affiancati da giovani promesse come Ventola e un brasiliano di 19 anni con il numero 14. Di quel ragazzo si dice un gran bene ed i nerazzurri, in tema di brasiliani, ci vedono lungo. Ad un quarto d’ora dalla fine arriva, così, il momento di lanciarlo nella bolgia del tempio madridista Adriano Leite Ribeiro. Fuori Vieri e nuova coppia d’attacco con Nicola.
I due riescono, fin da subito, a costruire pericolose manovre d’attacco che impensieriscono la difesa blanca finché, allo scadere dei 90′, il ragazzone sudamericano si invola verso la porta di Casillas. Saltati tre avversari con naturalezza, viene steso al limite dell’area. Calcio di punizione. Sul pallone si getteranno Seedorf e Materazzi, prima che parta un bolide improvviso da parte del numero 14. Un tiro di una potenza mai vista, calciato con caviglia bloccata e coordinazione da manuale. Casillas non lo vedrà nemmeno partire. Il fulmine di Adriano darà la vittoria all’Inter e farà conoscere al mondo un fenomeno destinato a fare le fortune dei nerazzurri.