GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Nel 1964 Mario Da Pozzo, nel Genoa di Gigi Meroni e sotto la guida di Beniamino Santos, aveva stabilito il record di imbattibilità di un portiere italiano. Del precedente record di Mario Da Pozzo ho già avuto modo di scrivere in altri articoli. Ma, nel rievocare il primato di Zoff, vale la pena di ricordare colui che aveva detenuto il record prima di lui.
La vicenda dell’imbattibilità di Da Pozzo era iniziata il 27 ottobre del 1963, subito dopo che, al vantaggio rossoblù nato da una doppietta di Gigi Meroni (reti al 18′ e al 52′), Kurt Hamrin aveva risposto riducendo le distanze, segnando al 70′ un rigore assegnato dall’arbitro Giorgio Genel di Trieste, in un Genoa-Fiorentina finito 2 a 1 per il Grifone.
A partire da quel momento e per tutti gli otto turni seguenti la porta di Da Pozzo restò inviolata: Sampdoria-Genoa 0-1; Genoa-Atalanta 0-0; Mantova-Genoa 0-0; Genoa-Lanerossi Vicenza 0-0; SPAL-Genoa 0-0; Genoa-Bari 0-0; Genoa-Messina 3-0; Juventus-Genoa 0-0.
Mario Da Pozzo subì il gol che infranse la sua imbattibilità nel secondo tempo di un Genoa-Bologna, in cui a segnare su rigore fu Helmut Haller.
Dal Genoa-Fiorentina del 27 ottobre 1963 al Genoa-Bologna del 26 gennaio del 1964 si giocarono dieci partite in cui maturò il record di imbattibilità (in realtà le partite sarebbero state undici).
In effetti, un rammarico è dato dal fatto che, in realtà l’ottavo turno successivo all’ultimo gol subito era stato un altro: il 5 gennaio del 1964, il Genoa stava infatti vincendo 1 a 0 a San Siro contro l’Inter, con un gol di Piaceri (da notare che quell’anno l’Inter di Helenio Herrera avrebbe conquistato la Coppa dei Campioni, vincendo 3 a 1 in finale contro il Real Madrid).
Ma, per tornare a Inter-Genoa del 5 gennaio 64′, a circa 25-30 minuti dalla fine, la partita fu annullata per nebbia (quando il match fu recuperato fu invece l’Inter a vincere per uno a zero, con gol di Milani).
Il rammarico è quindi dovuto al fatto che se si fossero giocati gli ultimi 25-30 minuti, e il risultato fosse restato invariato, Da Pozzo avrebbe potuto aggiungere altri 90 minuti al suo record di imbattibilità. Minuti che, invece, ovviamente non furono conteggiati.
E ora, dopo avere reso il dovuto omaggio al detentore del record negli anni Sessanta, possiamo passare alla rievocazione di colui al quale Da Pozzo passò il testimone negli anni Settanta.
Ma, per fare questo, può essere utile andare a ritroso di un anno: Il campionato 1971-1972 fu vinto dalla Juventus e, con l’intento di mantenere la supremazia nazionale, nella stagione 1972-1973, la dirigenza bianconera aggiunse due elementi di esperienza alla formazione già detentrice dello scudetto. I due innesti di esperienza furono il trentenne Dino Zoff e il trentaquattrenne José Altafini, entrambi acquistati dal Napoli.
E per Dino Zoff la stagione fu particolarmente felice: oltre a vincere il campionato ed essere candidato al Pallone d’Oro (finì secondo dietro Johan Cruijff, anche se distanziato di alcune decine di voti), il portiere bianconero stabilì anche il record di imbattibilità del campionato di serie A a girone unico: la sua porta restò inviolata per oltre 900 minuti.
I minuti, per la precisione, furono 903: dal 42′ di Juventus-Fiorentina del 3 dicembre 1972, appena dopo avere subito il gol del momentaneo uno a zero di Nello Saltutti (al quale seguiranno le reti juventine di Haller e Altafini, per un definitivo due a uno), fino al rigore trasformato da Gianni Rivera al 44′, in un Milan-Juventus 2-2, del 18 febbraio 1973 (gli altri marcatori furono i bianconeri Bettega e Marchetti, e Biasiolo per i rossoneri).
Tra il gol di Saltutti del 3 dicembre 1972 e quello di Gianni Rivera del 18 febbraio 1963 si collocano otto incontri in cui la porta di Dino Zoff restò inviolata: Palermo-Juventus 0-1, Lanerossi Vicenza-Juventus 0-2, Juventus Ternana 2-0, Juventus-Atalanta 0-0, Inter-Juventus 0-2, Juventus-Bologna 2-0, Verona-Juventus 0-0, Juventus-Lazio 1-0.
In quella fase del torneo (febbraio 1973) il Milan era al vertice della classifica, a pari punti con la stessa Juventus (nelle prime posizioni c’erano anche Inter e Lazio). Ma alla fine del campionato, proprio all’ultima giornata del girone di ritorno, la Juventus riuscì a fare il sorpasso ai danni dei rossoneri e a vincere lo scudetto per la seconda volta di seguito. La vicenda è passata alle cronache come “la fatal Verona”. Ma questa è un’altra storia, su cui ho intenzione di scrivere in altra occasione.
Infine, per completezza di informazione, giusto ricordare i “successori” di Dino Zoff: Sebastiano Rossi del Milan che, nel 1994, giocò più di 10 partite, 929 minuti senza subire gol, ed infine Gianluigi Buffon, detentore del record in carica, la cui porta, nel 2016 rimase inviolata per 974 minuti.
Nella foto, Dino Zoff nel 1973 (fonte: Hurrà Juventus)