Storie di Calcio

18 Novembre 1981: finisce l’epopea della grande Olanda

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Andrea Gioia)

Un galletto è rimasto sul terreno di gioco per tutto il primo tempo

Dopo gli anni ’70 vissuti al massimo, in un giorno di Novembre del 1981 finiva l’epopea della grande Olanda. Un epilogo insperato ma prevedibile, figlio della rivoluzione tecnica attuata subito dopo il secondo posto di Argentina ’78.

Il 18 Novembre del 1981 è la data che mette l’ultima parola sul sogno di gloria dell’Arancia Meccanica, quella che era stata del grande Cruijff, unica nazionale a perdere due finali consecutive contro la formazione ospitante. Giustiziere, di quella notte marchiata a fuoco negli annali della rappresentativa transalpina, manco a dirlo, il capitano Platini. Numero dieci e tanta voglia di giocarsi il titolo in terra spagnola.

Agli olandesi, guidati da Rijvers, sarebbe bastato un pareggio. Ed invece, contro una Francia a trazione anteriore, andò diversamente. Un 2-0 firmato Platini e Six, frutto di scelte tecniche molto discutibili.

Il mister orange, infatti, decise di schierare in attacco un macchinoso ed ormai maturo Van Kooten, forte il giusto ma difficilmente scattante sui contropiede prevedibilmente disponibili. Poi, per cercare di rimediare all’imprudenza, la scelta di inserire la mezza punta Tahamata al posto di Metgod. Andò male.

Le Roy, all’inizio della seconda frazione, non si fece sfuggire la grande occasione di un calcio di punizione dal limite. Tiro secco col giro sul palo di Van Breukelen, colpevole di essersi mosso presto, nonostante la presenza di un suo difensore sul palo dietro alla barriera. Il raddoppio arrivò allo scadere, con un contropiede micidiale, finalizzato da Didier Six.

L’Olanda, quella sera, dimostrò di aver messo fuori squadra, troppo presto, molti dei suoi assi che l’avevano resa grande qualche anno prima. La scelte di Zwartkruis prima, e di Rijvers poi, erano state in grado di lacerare un calcio che funzionava da solo. Gli unici superstiti erano i grandi Krol e Neeskens.

I Galletti, invece, diedero inizio ad un ciclo durato sei anni e concluso con all’attivo due semifinali mondiali ed un Europeo.

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