GLIEROIDELCALCIO.COM (Massimo Prati) – Questo articolo potrebbe cominciare con la classica formula di apertura: “Forse non tutti sanno che…”. In effetti, forse non tutti sanno che il primo derby tra Milan e Inter non si giocò a Milano ma fu disputato all’estero, sebbene non molto lontano dalla capitale lombarda, visto che la sfida ebbe luogo nella vicina Chiasso. Effettivamente, è lecito pensare che questo fatto non sia conosciuto al grande pubblico perché, consultando motori di ricerca ed enciclopedie online, generalmente il primo derby, tra Milan e Inter, di cui si possono trovare facilmente attestazioni è quello del 10 gennaio del 1909, quello cioè giocato in occasione dell’incontro ufficiale di campionato. Però, quella stracittadina fu preceduta appunto da un match, tra le due milanesi, giocato nell’ambito di un torneo organizzato dal Chiasso Football Club qualche mese prima.
Il Campo del Gas, a Chiasso. Teatro, nel 1908, della prima storica sfida tra Milan e Inter. Fonte: agendalugano.ch
In realtà, quel torneo nel 1908 era già giunto alla sua terza edizione e nei due anni precedenti, era stato il Milan ad imporsi sulle squadre rivali. In quella circostanza, la formula del torneo prevedeva che, in caso di terza vittoria dei milanisti, la Coppa Chiasso sarebbe andata ai rossoneri a titolo definitivo. Siamo dunque nell’ottobre del 1908 e l’Inter, nata giusto l’inverno precedente da una scissione in seno al Milan, a seguito di divergenze sull’inclusione o meno di cittadini stranieri all’interno del proprio club, si appresta ad affrontare quelli che fino a sei o sette mesi prima erano stati i soci di uno stesso sodalizio calcistico.
Purtroppo i dati a disposizione di questo importante evento sportivo non sono molto numerosi. In effetti, aldilà de “La Gazzetta dello Sport”, l’avvenimento ha lasciato tracce di sé principalmente in alcuni resoconti di un settimanale sportivo dell’epoca e in alcune pubblicazioni stampate a decenni di distanza. Secondo queste fonti, le reti dei rossoneri sarebbero state segnate da Lana nel primo tempo e da Forlano nel secondo, mentre il gol dell’Inter fu realizzato da Du Chêne o, secondo un’altra ricostruzione più probabile, da Peyer.
Un alone di incertezza avvolge quindi le vicende di questo match. Ma, in base alle fonti disponibili, le formazioni scese in campo dovrebbero essere quelle riportate di seguito.
Tuttavia, è lecito ipotizzare che, rispetto a questi dati, possano esserci delle imprecisioni. In primo luogo uno dei presunti marcatori dell’Inter non figura nella formazione nerazzurra scesa in campo quel giorno. Inoltre, nelle file dell’Inter è annoverato per esempio il portiere Campelli che, a quanto risulta da altre fonti, dovrebbe invece essere entrato a fare parte dell’Inter qualche anno dopo.
I dubbi sorgono anche dal fatto che ai tempi di quel primo derby Campelli era ancora quattordicenne e quindi si può ipotizzare che probabilmente fosse un po’ troppo giovane per prendere parte ad un tale evento. Infine, che certi dati vadano presi con beneficio di inventario si intuisce anche da altri aspetti: da quelle stesse fonti Ermanno Aebi viene presentato come un giocatore italo-svizzero che è stato titolare sia della nazionale svizzera sia della nazionale italiana.
Ma in realtà Ermanno Aebi non fece mai parte della nazionale elvetica. Infatti, il suo nome non figura nella lista dei nazionali, consultabile nelle più autorevoli e attendibili pubblicazioni in materia. Mentre in quella lista figurano due giocatori elvetici “quasi omonimi” di Ermanno Aebi: Georges Aeby e Paul Aeby. Ragione, quest’ultima, che potrebbe portare a credere come, rispetto alla presunta appartenenza alla nazionale svizzera del calciatore interista, ci sia stato probabilmente uno scambio di nome e di persona.
Per la cronaca di quegli eventi possiamo comunque affidarci a due testimonianze de “La Gazzetta dello Sport”. La prima testimonianza è rappresentata da un articolo pubblicato il 16 ottobre, redatto prima dello svolgersi degli avvenimenti, il secondo articolo invece è un resoconto, seppure sommario, dell’andamento delle partite.
La Gazzetta dello Sport, 16 ottobre 1908, pagina 5
Football. La Coppa Chiasso.
“Eccoci finalmente a questa grande gara, e la sua importanza non è certo da ricercare nel valore intrinseco del premio messo in palio, bensì nel numero e nel valore delle squadre che si sono iscritte quest’anno. Oltre al Milan Club, detentore della Challenge, hanno assicurato il loro intervento l’Internazionale F.C. e l’Ausonia di Milano, il F.C. Chiasso, il F.C. Lugano e il F.C. Bellinzona. È quindi un gruppo formidabile di squadre che daranno luogo, senza dubbio, a dei matchs molto accaniti. Saprà il Milan, che detiene da due anni la coppa, prenderne il definitivo possesso? È quello che vedremo. Intanto, la popolazione chiassese potrà assistere ad una serie di gare che desteranno il massimo interesse, perché ciascuna squadra vorrà togliere al Milan l’ambito premio. Un simile risultato varrebbe a dare per l’avvenire maggiore importanza alle gare, che acquisterebbero sempre più classicità.
Il F.C. Chiasso che ha organizzato egregiamente la gara, per la terza volta, a garanzia del regolare svolgimento dei match, si è assicurato l’opera del Signor Meazza, dell’U.S. Milanese, che ha accettato il difficile e faticoso compito di arbitrare i diversi incontri. E la competenza, dell’ottimo amico nostro, risponde pienamente alla fiducia in lui riposta.“
La Gazzetta dello Sport, 19 ottobre 1908, pagina 7
Football.
La Coppa Chiasso entra definitivamente in possesso al Milan Club.
“Il Chiasso F.C., che organizzò per il terzo anno la disputa di questo challenge, come annunciammo, ebbe la fortuna di un tempo eccellente ed un terreno di gioco ottimo per i contendenti, che svilupparono in gioco accanito tutta la potenza dei loro mezzi, interessando vivamente il pubblico che, non assai numeroso come si poteva pensare, assistette alla partita. La prima sfida si svolge tra il F.C. Chiasso ed il Football Lugano, con la vittoria del primo per 1 a 0. Poi viene la volta dell’Internazionale che elimina l’Ausonia, con il risultato di 1 a 0. Il Milan Club, al suo turno, mette fuori gioco il Bellinzona, infliggendo due goals a zero e, successivamente mette pure a riposo il Chiasso. La finale si svolge quindi tra il Milan Club e l’Internazionale F.C. di Milano. È lotta accanita e splendida, per qualche momento indecisa la sorte, ed infine ancora trionfante il Milan Club che segna due punti contro uno dell’avversario e si aggiudica così la Coppa Chiasso, la quale già due anni vinta in Challenge, diviene assoluto possesso del club, che a ben ragione riscosse applausi per il brillante succedersi di vittorie, consecutivamente ottenute in ripetuti incontri”.