Cile – Italia: la battaglia di 40 anni fa
A Santiago del Cile va in scena una delle partite più assurde nella storia del calcio: Cile contro Italia. Il paese sudamericano,, non sembra in grado di ospitare un mondiale. Il motivo principale è che, due anni prima, c’è stato un grave terremoto. La stampa mondiale e soprattutto quella italiana sottolineano l’inettitudine dell’organizzazione. Gli azzurri, dopo tutte le polemiche, non vengono accolti in maniera benevola. Il pubblico di casa è abbastanza arrabbiato nei confronti dei nostri ragazzi. Infatti, già alla prima partita contro la Germania, s’intuisce che non c’è un buon clima. Come riportato da Altafini, i giocatori per scusarsi andavano a portare i fiori sotto gli spalti. Questi mazzi, però, venivano rilanciati dai cileni, presenti allo stadio, verso la nazionale italiana.
Arriva quindi la partita contro i padroni di casa. Questo sentimento di rivalsa verso l’Italia da parte dei tifosi cileni è ancora più ampio. L’arbitro Aston, inoltre fa di tutto per alimentare questa battaglia arbitrando in senso unico. Il giudice di gara sorvola sugli episodi di violenza dei padroni di casa. Bulgarelli e compagni, invece, finiscono il primo tempo addirittura in 9 contro 11 perché vengono espulsi David e Ferrini.
Proprio l’ex bandiera del Bologna racconta le difficoltà di vivere quella partita dove non essendoci le panchine i giocatori non avevano body guard a difenderli ed erano in mezzo al pubblico passando un brutto quarto d’ora. Oltre ai cartellini rossi citati in precedenza, Maschio finisce la partita col naso rotto. Un altro episodio in cui l’arbitro non interviene. Dopo la doppia inferiorità numerica e con un giocatore infortunato, l’Italia perde 2 a 0 la partita. Ad andare a segno per la roja sono Jaime Ramirez al 73′ e a pochi minuti dalla fine di Jorge Toro.
Per rivivere le emozioni di quella sfida, ecco il video