GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – Il 2 ottobre 1960 si disputava la seconda giornata del Campionato di Serie A. A Marassi la Sampdoria batte la Fiorentina 3-1 e quella domenica Sergio Brighenti realizza la prima tripletta nei campionati in maglia blucerchiata. Arrivato sotto la Lanterna dal Padova, in precedenza con l’Inter aveva vinto due scudetti da rincalzo spesso decisivo, come attestano i 20 gol segnati in trentasei presenze, non sufficienti tuttavia a redimere il suo gioco scarno, quasi grezzo, tutto al servizio della conclusione in porta, poco gradito ai palati fini della ‘Scala’ del calcio. Così si ritrova ventitreenne alla Triestina, sempre nella massima serie ma ad un piano molto meno nobile, col pane duro della salvezza da sgranocchiare e occasioni da gol con il contagocce. Due campionati di bottini grami -13 reti in 54 gare- gli valsero l’etichetta di ”bruciato”: lo chiamò Nereo Rocco al Padova, ricostruendolo al fianco dello svedese Kurt Hamrin. Con 50 reti in tre campionati, sessant’anni fa Brighenti venne acquistato per 80 milioni dalla Sampdoria. Ventisette reti nella prima stagione in blucerchiato, diventando il primo capocannoniere della Serie A nella storia del ‘Baciccia’.