GLIEROIDELCALCIO.COM – Il 20 febbraio 1979 il calcio italiano perdeva un grande personaggio, Nereo Rocco. Essendo stato un grandissimo ammiratore, oggi lo voglio ricordare ancora dopo ben 42 anni. Ricordo che il giorno della sua scomparsa raccolsi tutti gli articoli dei quotidiani d’Italia dove venivano riportate tantissime testimonianze di personaggi del mondo dello sport. Dopo averli ritagliati li incollai su un grande quadernone che poi inviai alla famiglia Rocco. A distanza di qualche anno (come si legge nel libro) gli occhi di Bruno si posarono sul mio quadernone che gli servì tanto per la pubblicazione del volume “Padre Paron”, uscito a febbraio del 1984, e che oggi custodisco gelosamente con dedica e le firme dei figli (Bruno e Tito) e della signora Maria. Conservo anche il Guerin Sportivo numero 8 del 1984: quando chiesi di ricordare questo grande allenatore (al suo 15°anniversario), venni accontentato, nelle pagine di “Amarcord” da una grande firma del calcio che porta il nome di Adalberto Bortolotti.
L’ESPERIENZA DA CALCIATORE
Mezzala, nato a Trieste (San Giacomo) il 20 maggio 1912. All’età di 17 anni fece il debutto in Serie A, in occasione di Torino-Triestina 1-0 (6 ottobre 1929). Con gli alabardati disputò 8 campionati di Serie A: dal 1929-30 al 1936-37 e realizzò ben 231 partite e 67 reti. Il 25 marzo 1934 esordì in Nazionale maggiore a Milano (Italia-Grecia 4-0). Altre 4 presenze nella Nazionale B con 3 reti. Nella stagione 1937-38 passò al Napoli dove rimase per tre stagioni collezionando 51 presenze e 7 reti. Nel 1940-41, periodo di guerra, militò in B con la maglia del Padova, poi nel 94° Reparto del Distretto di Trieste in Serie C. Dopo la guerra, disputò qualche gara nella Libertas Trieste.
…QUELLA DA ALLENATORE
La carriera da allenatore iniziò nella stagione 1947-48, con la Triestina, ottenendo un brillantissimo secondo posto insieme a Milan e Juventus, dietro il grande Torino. Altre due stagioni con gli alabardati concluse al sesto e all’ottavo posto. Dal 1950-51 al Treviso per tre stagioni in Serie B. Nel 1953-54 ritornò a Trieste. Poi l’avventura nel 1954-55 a Padova in cadetteria con promozione in A e il suo rapporto si concluse nel 1960-61. Memorabile il terzo posto del 1957-58 dietro a Juventus e Fiorentina era il Padova di Hamrin, Blason e Brighenti. Ed ecco il grande club, nella stagione 1961-62, il Milan. Fu subito scudetto, l’anno dopo vinse la Coppa dei Campioni e uscì da vincitore. La parentesi di ben quattro stagioni dal 1963-64 al Torino.
Il ritorno al Milan nel 1967-68 fino al 1973-74. Il suo metodo fa ritrovare lo smalto da campione vero ai vari Cudicini, Hamrin, Malatrasi, e portò il club rossonero sul tetto del mondo tra scudetti, Coppe delle Coppe, Coppa dei Campioni, Coppa Intercontinentale e Coppe Italia. Rocco viene premiato con il Seminatore d’Oro, allenatore più distinto della stagione agonistica. Nereo Rocco è stato anche direttore tecnico del Milan (1972-73 e 1973-74). Nella sua carriera in panchina incontra la Fiorentina (1974-75) e poi dietrofront al Milan altre tre annate. Subentrò a Giagnoni, poi a Marchioro ed infine fece da chioccia a Trapattoni.
Lo ricordo ancora quando lo vidi a Palermo, nel lontanissimo maggio del 1969, al Milan, fresco Campione d’Europa, dopo aver battuto l’Ajax per disputare l’ultima partita di campionato. Lo sto rivedendo così come in copertina sul volume di Augusto Re David dal titolo: “Padre Paron”.