GLIEROIDELCALCIO.COM (Francesco Quattrone)- Il 20 giugno di 30 anni fa il Milan si separa da Arrigo Sacchi e affida la panchina ad un certo Fabio Capello. Una scommessa di Berlusconi? Ad inizio era proprio così anche perché il popolo rossonero era ben abituato in precedenza, per tale motivo si respirava quella paura di non ripetersi e prendere un periodo sabatico. Invece, la storia dice che quella scelta fu azzeccatissima e molti scettici fecero un passo indietro visti i trionfi e le idee di gioco del tecnico friulano. Insomma, l’asse Emilia-Romagna-Friuli Venezia-Giulia continua senza intoppi e il Milan non perde il vizio di trionfare né in Italia ma soprattutto né in Europa.
Il Presidente del Milan, Silvio Berlusconi, prima di chiudere l’affare: “Mi piace perché ha carattere e grinta”. In sintesi, ha descritto le caratteristiche del nuovo tecnico rossonero. Non a caso, denominato “sergente di ferro” per la sua forte personalità.
Le sue prime parole alla Gazzetta dello Sport del 20 giugno 1991:“Sacchi il più grande ma accetto la sfida”.
Idee tattiche chiare: “Al fianco di Van Basten ci sarà Serena, titolare sicuro. Ma il pressing è mentalità vincente: rimarrà”.
Così, Fabio Capello lascia il segno e conquista il mondo Milan anche da tecnico.