(GLIEROIDELCALCIO.COM di Andrea Gioia)
Storie di calcio un pò tristi ce ne sono tante. Storie di bravi calciatori scomparsi a 23 anni non tantissime.
Mi viene in mente il brasiliano Dener, un vero e proprio portento, destinato ad una carriera alla Ronaldo e tristemente pianto alla vigilia del Campionato del Mondo del 1994, quello che l’avrebbe dovuto consacrare.
Oggi parliamo di un altro ragazzo del 1971, di un’altra promessa indiscussa del nostro calcio anni ’90, di un altro talento assoluto prematuramente andato via dai campi di gioco alle porte di quell’estate.
Oggi parliamo di Andrea Fortunato.
Un terzino elegante, Andrea, un terzino esplosivo e atletico, tecnico quanto basta e propositivo.
La sua Salerno l’aveva lasciata abbastanza presto per seguire il suo sogno assoluto. Como e Pisa l’avevano accolto appena maggiorenne e cullato nella sua crescita sportiva.
Genova, sponda rossoblù, l’aveva lanciato nel panorama che conta.
Nella stagione 1992-93, Fortunato arriva al Genoa allenato da Bruno Giorgi e, in una squadra composta da molti calciatori di primissimo piano (Branco, Tacconi e Skuhravy), si guadagna il posto da titolare sulla fascia sinistra. Formerà una stupefacente coppia di terzini assieme all’altro ragazzo d’oro di quella squadra, quel Christian Panucci che farà la fortuna del Milan dell’anno successivo.
Alla fine della stagione Trapattoni vede lungo e decide di portarlo nella Torino bianconera.
Andrea entra a far parte di un processo di rinnovamento della “vecchia signora”; oltre a lui, si aggregano alla Juventus anche Porrini e un giovanissimo, oltre che talentuoso, Alessandro Del Piero.
La stagione che porta al mondiale la gioca bene Andrea; viene esaltato per la sua forza sulla fascia, per le sue doti tecniche e umane, per il suo carattere mai sulle righe, per la sua voglia di lavorare e arrivare.
Esordisce anche in Nazionale maggiore nel Settembre del 1993.
Ma qualcosa inizia ad andare storto. Fortunato, verso la seconda parte di stagione, accusa qualche problema fisico che non gli permette di rendere sul campo come vorrebbe.
Andrea non sta bene e tutto il mondo calcistico se ne accorge il 20 Maggio del 1994.
La Juventus gioca una amichevole di fine stagione contro il Tortona; il giocatore chiede di essere sostituito perché sfiancato da una sensazione di estrema stanchezza.
“Mi sento sfinito”….. sono queste le sue parole di quel giorno.
La diagnosi è sconvolgente: leucemia linfoide acuta.
Quel giorno segna l’inizio di un periodo di cure durato molto tempo.
Andrea Fortunato verrà sconfitto da una polmonite improvvisa il 25 Aprile del 1995.
Così scriveva Paolo Forcolin sulla Gazzetta dello Sport del 26 Aprile di quell’anno:
“Ti chiamavano Belli Capelli come fossi un capo indiano. Quando correvi erano una scia che ti seguiva, la coda di una cometa. Eri veloce, troppo. E te ne sei scappato nel vento senza che nessuno ti potesse raggiungere, abbracciarti per l’ultima volta, una carezza sui belli capelli.”
“Addio Belli Capelli: sapevamo di volerti bene, ma non sapevano così tanto.”
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