"Noi siamo Noi" - Il Bayern Monaco, le sue effigi e i suoi gagliardetti - Gli Eroi del Calcio
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Gagliardetti & Dintorni di Marco Cianfanelli

“Noi siamo Noi” – Il Bayern Monaco, le sue effigi e i suoi gagliardetti

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GLIEROIDELCALCIO.COM (Marco Cianfanelli) – “Mia san mia” ovvero noi siamo noi, una frase già utilizzata nel XIX secolo nell’Impero Austro – Ungarico e più tardi da un politico bavarese, divenuta, negli anni ottanta, il motto del Bayern. Un chiaro messaggio da parte di una squadra che, dall’alto delle innumerevoli vittorie in campo nazionale e internazionale, può certamente sfoggiare un motto che riflette non solo il proprio grande blasone ma anche la piena consapevolezza nei propri mezzi.

Si legge Bayern ma s’intende Baviera poiché la squadra oltre a essere una delle eccellenze cittadine è anche il simbolo dell’intero Lander bavarese. Non a casa nelle sue insegne, a partire dagli anni sessanta, compaiono i rombi bianchi e blu retaggio dello stemma di nobili famiglie tedesche, da cui fu tratta ispirazione per i colori del vessillo bavarese.

Il Bayern nasce nel febbraio del 1900 da un gruppo di appassionati provenienti da un’altra società cittadina, l’MTV 1879 München, capeggiati da Franz John che divenne il primo Presidente della squadra. La fusione con i cittadini del Münchner Sport Club, avvenuta nel corso del 1905, portò all’adozione di calzoncini rossi e dall’annata 1905 i bavaresi utilizzarono il rosso (o sue diverse tonalità come il granata) come colori sociali. In realtà non mancarono scelte desuete come quella della divisa a strisce verticali rosse e blu oppure quella denominata dai tedeschi, con un bizzarro riferimento enologico, divisa “Rotwein” per la particolare colorazione accostata a quella di un vino.

Una delle prima formazioni del Bayern

L’evoluzione degli stemmi e dei colori avviene attraverso i simboli della Baviera nonché il colore della tenuta da gioco. In merito a quest’ultima, alla fondazione era bianca con pantaloncini neri.

Circa i gagliardetti è sorprendente come nell’arco degli anni abbiano conservato le proprie caratteristiche. Negli anni sessanti, per intenderci il periodo in cui i bavaresi accolgono come simboli i colori della Baviera e quelli societari, sono riparti in bianco e rosso con lo stemma circolare del club apposto centralmente e sormontato dall’iscrizione della competizione.

Gagliardetto utilizzato in occasione del torneo disputato per il sessantesimo anniversario del club

Trent’anni, dopo negli anni novanta, stessi colori e stemmi con il ricamo dell’allora già nutrito palmares del Bayern. Questo tipo di gagliardetto non è stato affatto abbandonato tant’è che in alcune delle gare della fase finale della Champions League 2019 – 2020 è stato consegnato alla squadra avversaria.

Il Bayern, a partire dagli anni novanta, oltre ai labari con l’albo d’oro, in occasione di partite relative a competizioni ufficiali e amichevoli, realizza gagliardetti personalizzati con l’indicazione dell’avversaria, della competizione e della data dell’incontro. La foto di seguito riproduce un esemplare in uso nel 2013 ed è esemplificativa per fattezze e dettagli utilizzati nei gagliardetti a partire dagli anni novanta fino a tutt’oggi.

Gagliardetto della partita Bayern – Juventus quarti di finale Champions League 2012-2013

In sintesi i gagliardetti del Bayern non il massimo per varietà e innovazione ma sicuramente esemplificativi per fedeltà nei simboli di una grande squadra vanto della Baviera.

I gagliardetti presenti nell’articolo appartengono alla collezione di Marco CIANFANELLI (www.pennantsmuseum.com).

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Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.

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