GLIEROIDELCALCIO.COM (Marco Cianfanelli) – Tutto ebbe inizio nel 1903 nel luogo più impensato, i banchi del liceo Scipione Maffei. Un insegnante di greco dal nome bizzarro – Decio Corubolo – ed un gruppo di studenti con il sogno di costituire una squadra di calcio. Per far sì che quel sogno divenisse realtà servivano 32 lire che i baldi studenti riuscirono a reperire anche grazie all’aiuto del buon Prof. Corubolo.
Il sogno aveva preso corpo ed aveva anche un nome: Associazione Calcio Hellas, con chiaro riferimento a Ellade ovvero alla Grecia, come suggerì il Professore di fatto colui che creò con il glorioso nominativo Hellas Verona. Al gruppo di studenti si unì anche un nobile veronese il Conte Carlo Fratta Pasini che della neonata squadra divenne il portiere ma, soprattutto il Presidente. Il dado era tratto la gloria gialloblù poteva iniziare.
Gli sviluppi degli stemmi e insegne veronesi insistono sui simboli e sulla storia locale. Il giallo e il blu sono i colori cittadini e furono mutuati sulle casacche da gioco mentre circa i simboli scende in campo la storia della città con la nobile famiglia Della Scala che tanto ha dato a Verona. Difatti, lo stemma gentilizio dei Della Scala era uno scudo al cui interno compariva una scala a quattro pioli ed il passo di adottarlo come insegna societaria fu brevissimo.
Cosi come qualche anno più tardi, esattamente nel 1984, quando il Verona decise di innovare il proprio stemma per passare a qualcosa di ben più aggressivo che non una scala. L’artefice di questo nuovo simbolo fu il patron dell’epoca Ferdinando Chiampan che sentì necessario ammodernare il logo della squadra. Detto fatto. Gli vengono proposti alcuni bozzetti nei quali compaiono dei mastini in atteggiamento più o meno aggressivo. Il tempo stringeva e Chiampan voleva far apporre sulla casacche veronesi un nuovo stemma. Arrivava la Juve a Verona per una delle ultime partite dei quel campionato e Chiampan, dall’ospedale dove si trovava ricoverato, consultò il mitico Osvaldo Bagnoli e il Direttore Sportivo Emiliano Mascetti. I tre convennero che lo stemma sarebbe dovuto essere con due mastini, nemmeno con fare minaccioso, a cui si sarebbe interposta la scala a ricordare il passato storico di Verona.
Ideale geniale e che portò anche fortuna. Nella successiva stagione, infatti, l’Hellas Verona divenne, per la prima volta, Campione d’Italia.
Evoluzione degli stemmi scaligeri
Gli ultimi cinquant’anni di gagliardetti scaligeri seguono l’evoluzione delle insegne societarie. Negli anni sessanta erano utilizzati gagliardetti partiti nei colori giallo e blu che riportavano in posizione defilata lo stemma circolare con la scala e al centro il nominativo della squadra con l’anno di fondazione.
Gagliardetto in uso alla fine degli anni sessanta
Sempre nello stesso periodo la squadra utilizzava gagliardetti “minimali” privi dello stemma e recanti soltanto le scritte essenziali insieme all’anno di fondazione.
Gagliardetto anni sessanta
I mastini entrano sui gagliardetti dalla trionfale stagione 1984-1985. La qualità dei gagliardetti in quel periodo è notevolmente scemata. I ricamati non sono più prodotti e già da tempo le società utilizzano gagliardetti stampati. L’Hellas ha in dotazione gagliardetti in blu su cui è apposta una fascia trasversale gialla affiancata dal nuovo stemma societario.
Gagliardetto in uso metà anni ottanta
Nella seconda metà degli anni novanta i gagliardetti riportano sostanziali novità. Con un corposo restyling lo stemma della squadra viene ridisegnato con un ancile palato gialloblu che al suo interno ha oltre allo stemma dei mastini lo scudo cittadino. Il gagliardetto riporta, inoltre, all’esterno dello stemma lo scudo tricolore a ricordo della vittoria del Campionato.
Gagliardetto in uso dal 1996
L’utilizzo di tale tipologia di gagliardetti proseguì anche nel nuovo millennio periodo in cui furono utilizzati gagliardetti ricamati che riportavano le indicazioni della partita.
Gagliardetto della partita Juventus vs Verona
L’ancile gialloblu proseguirà negli anni e in vari formati e versioni ad essere presente nei labari veronesi. Nella stagione 2017 – 20018 anche in duplice versione che, a seconda delle tonalità principali, venivano utilizzati per le partite in casa (di colore blu) e per quelle in trasferta (in bianco).
Nel solco dei fasti della Verona dei Della Scala, i gagliardetti dell’Hellas ancora oggi riportano l’attaccamento alla città e al ricordo di quel gruppo fantastico che nel 1985 centrò un’impresa grandiosa.
I gagliardetti presenti nell’articolo appartengono alla collezione di Marco CIANFANELLI (www.pennantsmuseum.com).
Originario di Ariccia, nel bel mezzo dei Castelli Romani. Impegnato nel mantenere viva la memoria del calcio studiandone “i colori” che lo contraddistinguono. Studioso di Araldica. Tra i più grandi collezionisti al mondo di gagliardetti. Un sito, www.pennantsmuseum.com , per condividere con i calciofili, italiani ed esteri, il fascino intramontabile dei gagliardetti.