GLIEROIDELCALCIO.COM (Francesco Quattrone) – L’8 febbraio di 55 anni fa a Plovdiv, in Bulgaria, nasce Hristov Stoichkov: un “genio” che ha portato il suo popolo a toccare l’Europa. L’inizio difficile della sua carriera: infatti, la sua terra a metà degli anni ’60, era sotto il dominio dell’Unione Sovietica. Così il giovane Hristov intraprese la vita da militare fino a diventare maresciallo, da ciò è comprensibile il suo modo di essere: quando c’era un obiettivo da raggiungere nessuno poteva ostacolarlo.
La testa e il cuore, però, erano da un’altra parte, ovvero al calcio. La passione e le qualità hanno fatto sì che questo sogno si avverasse. Stoichkov in campo mostrava fantasia accompagnata da straordinarie doti tecniche. Classe ed eleganza facevano la differenza, tanto da snaturare una partita con un suo monologo: giocate e cambi di direzione improvvise. Ambidestro, veloce e tanta fisicità, duro a mollare e capace di sfidare tutti. Impressionante.
L’aver vissuto in età dove il potere era ben messo in evidenza, la povertà con tutte le difficoltà del caso hanno condizionato e non poco la carriera calcistica del giocatore bulgaro. Una sorta di doppia personalità: la cosa positiva è che tutta questa negatività e rabbia si è trasformata dentro al campo in pura poesia, da strofinarsi gli occhi, ma non è finzione bensì realtà. Mentre dall’altra parte le scorie non sono andate via, i blackout ritornano e sono costate care a Stoichkov tra squalifiche e considerazioni ostili verso i suoi confronti.
Bisognava accettarlo così, da apprezzare la forza di rimettersi in gioco e far ricredere a tutti che quei momenti bui non potessero cancellare il talento sopraffino. Quel rettangolo verde, senza alcun dubbio, è stato una vera e propria salvezza. Gli ha dato una forza per dare un calcio a quello che poteva diventare se non fosse arrivato ad indossare gli scarpini. Come lui stesso ha affermato: “Senza questo sport sarei diventato un criminale”.
Alla fine la scelta è stata quella corretta da fare. Una carriera calcistica da incorniciare: ha vinto 23 trofei, di cui la Champions League, il Pallone d’Oro nel ’94 e la medaglia di bronzo nello stesso anno nei mondiali.
L’unica parentesi in Italia, al Parma, non fu esaltante per i contrasti con Nevio Scala, ma quella punizione all’esordio contro l’Atalanta è bastata per entrare anche nei cuori dei tifosi italiani.
Hristov Stoichkov, insomma, ha regalato al mondo del calcio autentiche perle con quel sinistro incantevole che ha fatto dimenticare completamente il lato oscuro.
foto uefa.com