GLIEROIDELCALCIO.COM (Eleonora D’Alessandri) – Cosa viene in mente ai tifosi interisti con la parola Bayern?
Sicuramente due date. Una, quella più gloriosa e relativamente recente del 22 maggio 2010 in cui l’Inter è campione d’Europa e l’altra, quella più “difficile” del 23 novembre 1988, quando l’Inter si giocava l’andata degli ottavi di finale di Coppa Uefa a Monaco di Baviera.
In un freddissimo Olympia Stadion di Monaco infatti, la squadra di Trapattoni, futura vincitrice del campionato italiano, darà vita ad una vera e propria impresa eroica.
Le due squadre scendono in campo di fronte ad un pubblico che, nonostante il clima rigido, è gremito e vivace, degno di un grande classico del calcio europeo. L’Inter apre subito in avanti e, grazie ad Aldo Serena, concretizza la prima possibilità di portare in vantaggio i nerazzurri. Poi un brivido anche per Zenga che, due minuti dopo, si troverà di fronte Wohlfarth, imbeccato da Dorfner, che spara a lato un pallonetto.
È una gara vivacissima, affrontata a viso aperto da entrambe le squadre. Prima Matteoli e poi Bianchi al 33’ impegnano il portiere bavarese in due interventi fondamentali.
Il primo tempo si conclude con un sostanziale equilibrio, senza timori reverenziali e dando vita ad uno spettacolo degno del palco in cui si stava realizzando.
Il secondo tempo non tradisce le aspettative, i ritmi sono altissimi giocati per qualche lunghissimo minuto ad una porta sola, con Reuter che centra l’incrocio dei pali con un siluro dal limite dell’area. Nonostante questo, il risultato non si schioda dallo 0 a 0.
Il prezioso tagliando d’ingresso (Collezione Magaddino Gabriele)
Al 60’, sull’unico errore delle difesa di casa, il risultato finalmente cambia. Brehme dalla difesa lancia lungo verso Serena che, con un retro passaggio difficilissimo, si lancia verso la porta avversaria segnando la rete del temporaneo 1-0.
Neanche il tempo di festeggiare che Wegmann supera Zenga e costringe Bergomi ad un salvataggio sulla linea di porta. Trapattoni è una furia e richiama tutti a fare attenzione, soprattutto la difesa che, in questa occasione, non era stata assolutamente impeccabile.
Al 71’ minuto però, accade qualcosa destinato a rimanere nella storia di questa manifestazione, nel cuore dei tifosi nerazzurri e di tutti gli amanti di questo sport: Nicola Berti, con un grande anticipo nella sua metà campo, parte centralmente palla al piede, sfrutta con la sua velocità il buco lasciato dai tedeschi, ne salta tre e dopo oltre cinquanta metri di corsa buca il portiere avversario segnando il glorioso 2-0 a coronamento di una partita straordinaria. I restanti 20’ passano anonimi, l’Inter contiene il Bayern amministrando il notevole vantaggio in trasferta.
Questa vittoria è sicuramente tra le più emozionanti della storia del club nerazzurro anche se passata in secondo piano per via della sconfitta per 1-3 del ritorno allo stadio Meazza di Milano.
Una vittoria resa amara dalla sconfitta e dalla conseguente eliminazione dalla competizione che in quell’anno sarà vinta dal Napoli di Maradona nella finale contro lo Stoccarda.
Beppe Bergomi ricorda: “Vincere fuori casa per le squadre italiane era difficilissimo, specie contro squadre tedesche e inglesi che dominavano le coppe. Quindi quella vittoria per 0-2 fu memorabile“.