GLIEROIDELCALCIO.COM (Antonio Capotosto) – Domenica 23 settembre 1990, terza giornata. Al Delle Alpi i granata superano l’Inter di Trapattoni per 2-0 e regalano a Mondonico la prima vittoria da allenatore nei campionati sulla panchina granata. E allora era destino che quel successo portasse le firme di Martin Vazquez e Gianluigi Lentini: lo spagnolo scriveva l’incipit realizzativo in maglia torinista, mentre il ragazzo del vivaio realizzava il primo centro nella massima serie. Dopo la scomparsa del ‘Mondo’ uno dei componenti della famosa ‘Quinta del Buitre’ si dichiarò tra i più dispiaciuti per la morte del tecnico di Rivolta d’Adda, il mister che ridiede al Toro quel ‘tremendismo’ granata. “Mi manca Mondonico, mi manca il Toro”, ha dichiarato il madrinista nei mesi scorsi in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Il raddoppio portò la firma di Lentini, per molti osservatori il più grande talento (Pulici a parte) sfornato negli ultimi decenni alla cantera del Filadelfia. Emiliano e Gigi: un rapporto particolare che andava oltre quello tra mister e giocatore.
Mondonico da Rivolta d’Adda. Il ragazzo del vivaio e il tecnico che -come scritto da Marco Bonetto su Tuttosport il 30 marzo 2018- “era un condottiero animato da saggezza e altrettanta passione, sorretto dalla ricerca continua di valori umani e collettivi su cui appoggiare il futuro, in un’istintiva commistione con i desideri e le tradizioni dei tifosi”.