TUTTOCALCIOCATANIA.COM – 72 anni di storia. Oggi si festeggia l’anniversario del Calcio Catania, matricola 11.700. Il 24 settembre 1946 presso la sede della delegazione provinciale del CONI, alle ore 21, dieci soci fondarono ufficialmente il Club Calcio Catania. Fu designato come commissario straordinario provvisorio il ragionier Angelo Vasta ed in seguito eletto presidente Santi Manganaro-Passanisi. 34 le partecipazioni ai campionati di Serie B, 17 in A, 29 in terza serie (Prima Divisione, Serie C, Serie C1, Lega Pro), 5 in C2, 2 in campionati dilettantistici. Impossibile dimenticare i favolosi anni ’60, disputando il Catania per sei stagioni consecutive tornei di massima categoria ottenendo per tre volte l’ottavo posto. Nel 1960-1961, il Catania neopromosso chiuse addirittura al secondo posto il girone d’andata e vi rimase fino alla terza giornata di ritorno, quando batté per 4-3 il Milan di Giuseppe Viani; finì poi il suo campionato all’ottavo posto.
La permanenza in Serie A si protrasse per altre cinque stagioni, nelle quali il Catania si contraddistinse per alcune vittorie di assoluto prestigio, come quelle sulla Juventus per 2-0 nel 1961-1962 e per 1-0 a Torino l’anno dopo, o quella sull’Inter di Helenio Herrera nel 1960-1961, che fece coniare a Sandro Ciotti la famosa espressione «Clamoroso al Cibali». In quegli anni diversi giocatori si misero in luce, tra cui il portiere Giuseppe Vavassori, che fu scaricato dalla Juventus dopo la sconfitta in amichevole della Nazionale a Roma contro l’Inghilterra il 24 maggio del 1961. Da citare pure il mediano Amilcare Ferretti, l’ala Giancarlo Danova, i centrocampisti Horst Szymaniak e Cinesinho, l’attaccante Salvador Calvanese. In questo periodo si possono vantare anche tre partecipazioni alla Coppa delle Alpi italo-svizzera, avvenute negli anni 1960, 1964 (dove perse la finale contro il Genoa) e 1966, e due alla Coppa dell’Amicizia italo-francese, nel 1962 e nel 1963.
Tuttavia, nella stagione 1965-1966 il Catania, nonostante alcuni exploit come la vittoria sull’Inter che la stagione precedente aveva vinto scudetto, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale, arrivò penultimo e tornò in Serie B. Dopo quattro stagioni in Serie B, il Catania ottiene nella stagione 1969-1970 il terzo posto e conseguentemente la terza promozione in Serie A. Il nuovo presidente Massimino portò entusiasmo in città, l’arrivo del bomber Aquilino Bonfanti rinforzò l’attacco. L’atto finale della stagione al termine di una memorabile partita giocata e vinta a Reggio Calabria con la Reggina per 3-1, davanti ad uno stadio pieno quasi esclusivamente di supporter catanesi. L’anno dopo, 1970-1971, la rosa risultò fin dall’inizio non essere all’altezza e il ritorno in Serie B fu immediato al termine di una stagione culminata con la morte in un incidente stradale del giovane e promettente terzino Luciano Limena.
Dopo due interlocutori campionati di serie B, nell’annata 1982-1983 il Catania ottiene la sua quarta promozione in Serie A al termine di una stagione sofferta. Arrivato terzo in campionato dietro rispettivamente al Milan e alla Lazio, ed appaiato alla Cremonese ed al Como a quota 45 punti, si dovette ricorrere agli spareggi per determinare la terza squadra da promuovere. Per la prima partita contro il Como le stime parlano di poco meno di 15.000 catanesi allo stadio Olimpico di Roma. L’incontro si concluse 1-0, con rete di Angelo Crialesi. La sfida tra comaschi e cremonesi si concluse invece senza reti. Il vero grande esodo da Catania arrivò il 25 giugno 1983 in occasione del secondo spareggio, contro la Cremonese, quando allo stadio Olimpico di Roma si recarono circa 40.000 catanesi, in quella che rappresenta una delle più numerose trasferte della storia del calcio. Al Catania bastava un pareggio per ottenere la promozione e la partita finì 0-0.
Successivamente furono anni bui per i colori rossoazzurri. Dopo sei campionati di Serie C1, nel 1993 il Catania Calcio viene inizialmente radiato dalla FIGC per inadempienze finanziarie, ma la battaglia legale che segue stabilisce che la società non è fallita né radiata e deve ripartire (in ritardo) dall’Eccellenza Sicilia. Ripescato il primo anno, vittorioso il secondo nel Campionato Nazionale Dilettanti 1994-1995 dopo un testa a testa con il Milazzo. Nel 1996 muore il presidentissimo Angelo Massimino causa incidente stradale. Il Catania riconquista la Serie C1 solo al termine della stagione 1998-1999, avendo la meglio sul Messina. Il Catania era guidato in panchina da Piero Cucchi. Negli anni duemila prosegue la cavalcata verso la Serie A dopo oltre vent’anni di attesa, attraverso la gestione Gaucci e Pulvirenti. L’allenatore entrato nella storia per il ritorno in A è Pasquale Marino, che fece esprimere calcio champagne dopo trascorsi in rossoazzurro da calciatore. Fino ad arrivare al “maledetto” 2 febbraio con la morte dell’ispettore Raciti, preceduto dagli exploit del Catania “argentino” mettendo in vetrina tecnici importanti come Sinisa Mihajlovic, Walter Zenga, Diego Simeone, Vincenzo Montella e Rolando Maran.
Anni caratterizzati da successi memorabili come l’1-2 a Torino contro la Juventus (stagione 2010-11), il 3-1 rifilato all’Inter del triplete (nel medesimo campionato), lo storico 0-4 di Palermo. Impossibile dimenticare il calcio-spettacolo di Montella, l’Europa sfiorata con Maran nel 2013, successi al cospetto di un’altra big come la Roma. Dalla stagione 2013-2014, invece, doppia retrocessione dalla A alla Lega Pro, gli sviluppi dell’inchiesta “I Treni del Gol” ed il ritorno di Pietro Lo Monaco nel 2016. 72 anni di gioie, dolori, emozioni ed un’esplosione di sentimenti a forti tinte rossoazzurre. Auguri, Calcio Catania! Con la speranza di tornare nel più breve tempo possibile nel calcio che veramente conta, ripristinando il sorriso di una tifoseria che ama in tutte le sue essenze i colori sociali del Catania. Nel bene e nel male. Con fierezza, energia ed intensa passione.
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