GLIEROIDELCALCIO.COM (Francesco Quattrone)- Foto Allsport
Il 25 febbraio di 25 anni, fa all’Artemio Franchi di Firenze, Gabriel Batistuta stende il Napoli con una doppietta e si riappropria della testa della classifica marcatori in compagnia di Igor Protti (vincitore in quella stagione) del Bari, a quota 16 gol. Il numero 9 viola, alla fine, arrivò quarto con diciannove reti di cui due rigori.
Un popolo in festa che sogna in grande grazie ai gol del suo “BatiGol”. Il vero trascinatore di quella squadra confermatosi un bomber nato. Ad ogni pallone che spioveva in area di rigore i tifosi già esultavano perché da quella posizione l’attaccante argentino era letale. E non solo, la sua fame del gol arriva anche da lontano: come nel primo gol di quella partita, su calcio di punizione potenza e precisione. Il secondo, invece, da vero finalizzatore. Si inserisce in maniera perfetta e scarica una sberla che Taglialatela non prova neanche a fermare. I gol, insomma, sono la specialità della casa ma anche in versione assist per il tre a zero definitivo di Baiano. Letteralmente, unico!
La Fiorentina e Firenze sono in estasi: davanti a loro c’è uno dei centravanti più forti del mondo. I viola grazie a quella doppietta si avvicinarono al Milan, ma alla fine i rossoneri vinsero il quindicesimo titolo.
Oltre alla conferma di Batistuta, in quella gara c’è un tema ancora molto attuale ovvero l’importanza di avere un bomber, la Fiorentina ai tempi, non aveva assolutamente bisogno.