GLIEROIDELCALCIO.COM – La nostra consueta abitudine di leggere i quotidiani ormai “datati” ci ha portato al 26 febbraio 1960.
Il quotidiano è Stampa Sera e la rubrica “Il calciatore del giorno”, dedicata per l’occasione ad un calciatore emergente come Gianfranco Leoncini. Un calciatore che ha fatto la storia bianconera, un mediano infaticabile e duttile, più volte schierato come difensore esterno. Non disdegnava colpire a rete come dimostrano le 25 reti nelle sue 384 presenze in maglia bianconera in dodici stagioni durante le quali ha conquistato tre scudetti, nel ’60, ’61 e ’67, e altrettante Coppe Italia, nel ’59, ’60 e ’65. Leoncini è venuto a mancare lo scorso anno all’età di 79 anni.
Quale occasione migliore per ricordarlo con questo articolo a lui dedicato quando era ancora una promessa, di sicuro avvenire, come si dice anche in queste datate righe, ma pur sempre una promessa…
“Gianfranco Leoncini è l’uomo del giorno. Un uomo giovane: vent’anni e cinque mesi. È nato a Roma il 25 settembre del 1939, ma del romano non ha che l’accento; è di carattere chiuso infatti, non ama le esibizioni, preferisce la vita ritirata assieme ai suoi amici, che sono tutti ragazzi delle squadre minori juventine. Sta a Torino ormai dall’agosto del ’57, ed in tre anni ha appreso le norme che devono regolare la vita di un atleta, specialmente nell’ambiente della Juventus. Parliamo dei giovani calciatori: allenamenti e studio. E Leoncini studia. Fino alla scorsa stagione i risultati della sua attività di studente sono stati ottimi, ora un po’ meno… È la regola dell’”inversamente proporzionale”: con il crescere della fama, diminuisce li rendimento alla scuola. Il nostro giovane mediano è iscritto all’Istituto Offidani, nella scorsa stagione è stato promosso con buoni voti, e quest’anno avrebbe dovuto presentarsi all’esame di Stato per il diploma di ragioniere, ma probabilmente rinuncerà… Non si tratta però di poca volontà, ma piuttosto degli impegni di calciatore professionista. Impegni che lo portano sovente a marinare la scuola per andare allo stadio o in trasferta. Comunque Leoncini sull’argomento è decisissimo: «Sarò ragioniere ad ogni costo, forse fra un palo d’anni». Intanto si interessa anche di inglese, e pare (dicono i suoi amici) che sia la materia in cui riesce meglio. È venuto alla Juventus come “omaggio” di Gigi Peronace, che se lo portò da Roma a Torino affidandolo alle cure di Locatelli, che immediatamente si Interessò di questo forte giovanotto dal fisico robusto ma dalla scarsa tecnica. Tre anni di lavoro (Il passo da un campo della periferia al grande stadio è veramente enorme) e Leoncini è pronto al grande salto. Forse è inesatto dire che «è pronto», egli è lanciato ormai sulla strada del successo, ed è facile prevedere per lui una brillantissima carriera. È «nato» mediano; preferisce giocare a sinistra, ma non disdegna neppure il ruolo di destra. Proprio quest’anno ha esordito in campionato con la maglia n. 4, esattamente a Milano contro i rossoneri campioni d’Italia. Doveva controllare Grillo, e lo fece in modo superbo, tanto da attirare su di sé le attenzioni dello stesso c. t. azzurro Viani. A Ferrara e contro il Padova è stato utilizzato a sinistra, ha segnato due goals, e tanti si sono meravigliati di vedere un mediano cosi pronto nel tiro in porta. Chi lo conosce bene però non si stupisce affatto: Leoncini mediano-cannoniere è una realtà che dura ormai da anni, dal suo arrivo alla Juventus. È migliorato in tecnica, e lui stesso intende dare tutto il merito a Cesarini ed a Parola, che lo hanno ormai sotto controllo diretto. Non disdegna la lotta, è pronto nel ricupero, tendenzialmente preferisce “appoggiare” l’attacco. Sono queste (unite ad un fisico eccezionalmente vigoroso e forte) le sue doti migliori. Gianfranco Leoncini si aggiunge cosi alla schiera dei giocatori creati dalla scuola juventina; è l’ultimo prodotto In ordine di tempo, non in ordine di valore. Dove potrà arrivare? Inutile fare previsioni. I dirigenti del sodalizio bianconero hanno esplicitamente dichiarato che Leoncini rimarrà alla Juventus anche negli anni avvenire. Le premesse per un “lungo volo” esistono. È un altro giovane che si appresta ad infoltire le file del calcio nazionale, un giocatore nostrano, dal temperamento latino e dallo stile un po’ inglese. E c’è ancora chi dice che II calcio Italiano e in decadenza”.